Caro Direttore, consentimi di sottoporti alcune personali riflessioni che mi sono venute in mente leggendo il comunicato che la locale sezione di Fratelli d’Italia ha pubblicato in merito alla concessione da parte della Regione dei circa 9 milioni di euro per la difesa della costa a Scossicci. Un comunicato di una forza politica non presente in Consiglio comunale con propri eletti ma rappresentata da due esponenti della coalizione con la quale ha concorso alle ultime elezioni. Due esponenti di un partito facente parti di una coalizione non semplicemente cittadina ma ben più strutturata e che governa in Provincia, in Regione ed esprime il Governo nazionale. Quindi non una aggregazione domestica o casareccia ma una aggregazione politica che si basa, oltre che sulla conoscenza delle persone, anche su un preciso e condiviso programma politico/amministrativo. Programma che, per il calibro di almeno una delle personalità presente nella coalizione, si suppone sia in linea con quello più vasto ed articolato che unisce l’attuale maggioranza regionale.
Cosa è scritto, quindi, in questo comunicato che ha destato la prima riflessione? E’ scritto che i soldi sono arrivati non già tanto perché richiesti dall’attuale Giunta comunale ma semplicemente perché qualcuno, al di fuori ed al di sopra di questa entità amministrativa, ha saputo operare perché il problema fosse adeguatamente rappresentato e fatto proprio dai decisori politici regionali, cui spetta, in assoluta discrezionalità, decidere sulle priorità e quindi sul riparto dei fondi. Vi è stata, quindi, in assoluta trasparenza e legittimità, quell’azione cui tutte le comunità locali aspirano ad avere e per la quale eleggono i propri rappresentanti. Nel caso specifico chi ha svolto questa funzione è persona che nulla ha a che vedere con l’attuale Giunta e che si rapporta direttamente con gli interlocutori istituzionali cui spettano le decisioni sul soddisfacimento delle necessità della comunità locale. E’ questa una situazione che può verificarsi solo là dove esiste la Democrazia e che conferma l’utilità di tutte le figure istituzionali previste dai nostri ordinamenti. E’ del tutto evidente, però, che trattandosi di attività politica, mancando una sinergia tra le forze in campo, ogni azione si trasforma in una competizione nella quale certamente chi vince è la collettività ma che alla lunga può provocare anche danni non facilmente recuperabili.
E c’è un passaggio nel comunicato di Fratelli d’Italia ed è quello che recita: “nella speranza che l’Amministrazione comunale voglia ascoltare e condividere con le opposizioni il modo migliore per gestire tali risorse” che forse evoca questo pericolo. In due righe viene esplicitata in modo chiaro e semplice una regola basilare della democrazia che, per la verità, in questa città sembra essere stata sempre disattesa. Ascoltare e condividere con le opposizioni. Parole che dovrebbero far riflettere chi continuamente dimostra nei propri comportamenti, anche in momenti istituzionali, di considerare le opposizioni una iattura da sopportare, quasi ci fosse da soddisfare la sesta opera di misericordia spirituale! I fatti stanno a dimostrare che la Giunta è afona nei confronti delle istituzioni di grado superiore e quanto di concreto è stato acquisito per le opere pubbliche è frutto di una azione certamente che si è sviluppata senza ed al di fuori di Palazzo Volpini. Ascoltare e condividere non significa il venir meno ai propri ruoli. Significa semplicemente dialogare nell’interesse superiore della Città. Certo, però, per dialogare su sviluppo ed investimenti bisogna avere dei progetti da proporre perché altrimenti è meglio continuare ad allestire mercatini.
Cordialmente.
Gioacchino Di Martino
Porto Recanati 10 febbraio 2023
2 commenti
Illustre, a parte che il comunicato dei Fratelli d’Italia ha come principale scopo quello di celebrare opportunamente (dal loro punto di vista, certo) la capa locale del partito, ormai accomodatasi in Parlamento, quale autrice del finanziamento, a parte ciò ritengo il msuo auspicio sull’ascolto e la condivisione una lampante utopia. Siamo da tempo, in pratica da quando un certo imprenditore televisivo lombardo decise di “buttarsi in politica” (per la verità lui usò un’altra espressione, oggi copiata da tutti, avversari compresi), siamo da tempo nell’éra dei partiti personali, dove ascoltare e condividere è semplicemente superfluo perchè si rischia di fare ombra al capo/capa. E’ un modello dilagato a ogni livello. Anche in un Comunello come Porto Recanati.
Signor Roncitelli io mi sono limitato a mettere in risalto che sono stati espressi una speranza ed un invito che coincidono con il mio modo si intendere la politica e quindi ho ritenuto di doverli rimarcare. Sta all’intelligenza dell’interlocutore accettare o rifiutare. Le auguro una buona serata.