La storia dei crediti che il Comune vanta nei confronti della gestione dell’Hotel Gallery, struttura alberghiera a quattro stelle di via Falleroni, è stata ricordata l’altra sera in Consiglio Comunale.
A rispondere all’interrogazione del consigliere della Lega, Benito Mariani, che aveva presentato un’interrogazione, è stato il sindaco Antonio Bravi che ha raccontato la vicenda iniziata nei primi anni 2000 quando la famiglia Ghergo s’interessa dell’immobile ex scuole medie in via Falleroni, di proprietà del comune, per realizzare un hotel di alto livello. Acquisisce, così, il diritto di superficie per 50 anni dietro il pagamento di un canone annuo di 50 mila euro a favore del Comune mentre l’immobile diventa proprietà della società che lo ristruttura accendendo un leasing con Banca Marche alla quale di fatto Ghergo cede, a sua volta, il diritto di superficie per ottenere i soldi.
Con il passare degli anni la famiglia Ghergo trova sempre più difficoltà a pagare il canone annuo concordato sino ad indurre il Comune a ricorrere ad un’ingiunzione di pagamento canoni di diritto di superficie non pagati risalenti al periodo 2014/2017, oltre agli affitti dal 2018 al 2020. L’azienda, invece, a sua volta rivendicava la restituzione del contributo di costruzione. Alla fine si giunge a sottoscrivere un’intesa che prevede il pagamento a saldo, da parte del Gallery, della somma di 110.288,21, pari al 60% dei canoni di locazione dovuti sino al 2017, e della somma di 42.441,81 per quelli del 2018 e 2019. Naturalmente c’è anche da chiudere il 2020 e il 2021.
La transazione prevede anche l’integrale pagamento dell’IMU arretrato (circa 200 mila euro). Restano, ora, in sospeso le due ultime annualità 2020-2021 e 2021-2022 e quindi 100 mila euro che, afferma il sindaco, “le stiamo chiedendo a Banca Intesa essendo subentrata di recente nel diritto di superficie. L’Istituto bancario, però, dice che non è così per cui noi dovremo ora avviare l’azione di recupero del credito attraverso il nostro concessionario della riscossione debiti, che è l’Abaco. La Banca intanto, per fortuna, sta regolarmente pagando l’Imu”.
18 commenti
Sindaco Bravi:
“bravi” a scialacquare!
meno “bravi” ad incassare!
Ci avete fregato. bravi! bravi! bravi!
Brava!
ma visto che questa estate l’albergo ha lavorato non si poteva pensare a pignorare i ricavi?
La chiusura del Gallery è una perdita per tutto il sistema turistico dell’accoglienza di Recanati. Sono stati persi posti di lavoro e il centro storico continua nel suo rapido declino. Si cominci a pensare a IMU ridotta e incentivi per i residenti del centro storico.
Ormai via Falleroni dovrebbe chiamarsi via Fantasmoni. Palazzo Dalla Casapiccola ha chiuso, il Gallery anche, città della Cultura?
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022 grazie Mariani per averci informato
se adesso è chiuso bisognerebbe nel contempo pensare a come poterlo riaprire anche per evitarne il degrado.L’attività turistica per tutto il nostro comprensorio deve diventare attività primaria.
bisognerebbe dovremmo sarebbe necessario. si adoperi….
Nel biennio del covid tutti i proprietari di immobili hanno registrato una riduzione dei canoni percepiti, spesso non hanno percepito proprio nulla e hanno comunque dovuto pagare imposte tasse e contributi sui canoni non riscossi e su immobili non solo privi di reddito ma anche fonte di ingenti spese. Il comune di Recanati non si vergogna neanche di pretendere l’IMU dai fabbricati inagibili per il sisma del 2016, quindi cerchi di far riaprire l’albergo senza rincorrere canoni per i periodi nei quali non sono stati prodotti redditi.
bhe
…io con quei canoni avrei potuto usufruire di maggiori servizi.
Per chi abita in campagna i servizi del Comune di Recanati si riducono a strade sfondate e fangose e contravvenzioni per divieto di sosta/ticket scaduto quando disgraziatamente si debba accedere al centro per uffici comunali o ufficio postale.
Concordo con lei che se i canoni fossero stati riscossi sarebbe stato meglio per tutti, ma tra una attività chiusa che quindi non genera alcun tipo di ricavi e, di conseguenza, neanche imposte, e un aiuto per farla ripartire, magari cambiando gestione, sia meglio inseguire la seconda ipotesi. La realtà è che imposte tasse contributi in Italia sono troppo alti, a livello locale e nazionale, e non incentivano di sicuro chi voglia fare impresa.
o lei non capisce…
Era un immobile difficilmente vendibile e sarebbe rimasto regno di umidità e topi come, purtroppo, altri immobili della stessa via. Nel 2000 l’iniziativa era valida ma stiamo parlando di una era geologica fa… la realtà oggi è che si è chiusa una struttura valida e qualificante per l’intera città. Il comune non può pretendere il pagamento completo anche per i periodi di chiusura da covid. Già penso sia un miracolo che venga regolarmente pagato l’IMU. Va impedito il deterioramento della struttura.
il covid è durato 2 anni….non dal 2014
Vediamo come il Comune amministra i suoi immobili e quanti redditi ne ricava.
Siamo davvero dispiaciuti che la vicenda non si risolva.
Auspichiamo che l’albergo riprenda al più presto la sua attività, di ottimo livello e molto apprezzata, e che si eviti il degrado di una splendida struttura.
In un momento in cui Recanati sta rilanciando le sue iniziative turistiche, non è pensabile che non sia disponibile un Hotel come l’Art Gallery.
Da parte di clienti abituali da numerosi anni che sempre hanno apprezzato la bellezza
di Recanati, l’interesse delle sue iniziative culturali e l’ospitalità dell’albergo
tutto questo è il frutto della mala gestione del Comune