Come molte famiglie agiate della Roma uscita dalla seconda guerra mondiale, nel farsi avanti imperioso il boom economico, anche Gina Lollobrigida, che in quegli anni di Pane Amore e Fantasia, Pane Amore e Gelosia, era per tutti gli italiani, e non soltanto per l’attempato maresciallo De Sica, la Bersagliera, prese a servizio in casa una donna della campagna maceratese. Era abitudine consolidata per nobiltà, gente dello spettacolo, borghesia agiata, inserire nel proprio personale di servizio, donne provenienti dalla sana campagna lontana dalle contaminazioni della città. Per questo le donne venete, marchigiane o abruzzesi e umbre, erano richieste per la loro semplicità di carattere, salute fisica, lavoratrici che avendo avuto a che fare con la fatica vera nei campi, sopportavano bene i ritmi di lavoro in ville e grandi appartenenti, e soprattutto sapevano fare bene le cuoche e ogni altra mansione casalinga, mantenendo il necessario riserbo. Se poi avevano degli accenti particolarmente forti e non erano affatto istruite, la casa era tanto vasta da schivar loro gli incontri con il bel mondo. Capitò così anche alla nonna di mia moglie che prese servizio in casate nobili di Roma inizialmente per pagarsi un viaggio in Australia e poi rimase a servizio per molto anni.
Gina Lollobrigida, dopo la nascita di suo figlio Andrea Milko (inutile parlare di questo argomento tanto ne viene raccontato in televisione oggi) dalle colline maceratesi, in una zona compresa fra Montefano e la campagna attorno Montefiore, fece indossare il grembiule azzurro e la paranza bianca a Cesira Urbani. La donna allora era già matura, siamo alla fine degli anni ‘50 del secolo scorso e, a parte qualche buona referenza per servizi simili in famiglie della Roma bene, ha con se il buon senso delle donne di campagna, non ha marito, sa cucinare e accudire la casa, poche velleità, non ha ambizioni particolari, tutti fattori che la rendono gradita a Gina Lollobrigida e suo marito, il medico sloveno Milko Skofic. Cesira Urbani per farvi capire la famiglia era sorella di Enrico Urbani e zia di Fabrizio Urbani, cotitolare della GIEFFE Group.
Di Cesira nella sua vecchiaia ricordo le visite in farmacia che ci faceva per prendere i farmaci che le necessitavano e non c’era volta che lei, con una riservatezza unica ed una dedizione per la Signora Gina, come la chiamava, non perdeva occasione per ricordare il periodo nel quale le era stata accanto. Mai un’ indiscrezione che le fosse uscita da quello sguardo semplice e sincero che Cesira aveva, se non per raccontare della sfortuna serie di amori che Gina aveva avuti, a partire dal marito. Niente altro poco più di quello che si leggeva nei rotocalchi su di una Gina Lollobrigida alla fine degli anni ottanta oramai persa per il cinema e sempre più preda degli scoop o scandalistici. Cesira però faceva capire che dietro la sua riservatezza, di cose nella grande villa della Lollo ne aveva viste e sentite, commuovendosi per il destino avverso della bellissima attrice che con uno dei suoi personaggi cinematografici più ammirata dal pubblico, la Bersagliera, condivideva la tristezza di fondo per non avere avuto dall’amore quello che si sarebbe aspettata. Molte sono le fotografie che lei conservava gelosamente, che la vedono accanto al piccolo Milko o in altre situazioni famigliari. Viveva insieme all’attrice, condividendone in disparte nelle stanze dei domestici, gli umori di una vita sotto i riflettori.
Le traspariva il rammarico nelle sue poche parole pronunciate con piccoli movimenti delle labbra, per non essere risuscita a trasmette alla signora una parte del suo carattere coriaceo, nascosto dietro una atavica apparente remissività contadina. Quell’esperienza l’aveva molto segnata: era la forza di un ricordo che non l’ha mica abbandonata, avendo vissuto appena ai margini del modo del cinema e dell’alta società, quanto bastava per avere motivo di deplorarla a suo modo, secondo il sentire schietto della concretezza contadina.
Dopo qualche anno, intanto che Milko si faceva grande, Cesira lasciò la casa di Gina Lollobrigida. Le situazioni economiche in casa erano di molto migliorate, e lei si era messa da parte qualche risparmio per tornare a Montefano.
Cesira Urbani negli ultimi anni di vita è stata ospite della Casa di Riposo Di Montefano, dove morì alla fine degli anni ‘90 del secolo scorso. Si tenne negli anni del suo soggiorno nella struttura per anziani il sorriso e lo sguardo del carattere quando qualche domanda curiosa la riportavano alla memoria di Gina Lollobrigida.
Foto gentilmente concesse da Fabrizio Urbani: Cesira con Andrea Milko