Cresce la propensione alla vacanza legata all’apiturismo, a contatto diretto con la natura e la possibilità di vivere un’esperienza unica. Questo il dato saliente che, sul finire della stagione, emerge dalla prima ricerca nazionale volta ad indagare il rapporto “Gli italiani e l’apiturismo”, presentata al Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone, nel corso di Apimarche la manifestazione più antica degli apicoltori marchigiani. Un bilancio non solo positivo quello della 45^ edizione da poco conclusa, ma che ha aperto la strada a nuovi orizzonti legati al miele e alle api come ha spiegato anche Rolando Pecora, Sindaco di Montelupone e presidente nazionale de Le Città del Miele: “L’associazione che da oltre vent’anni è impegnata a promuovere il valore dei tanti e diversi mieli italiani nel loro legame con i territori d’origine ha sentito il dovere di approfondire per prima il tema ‘apiturismo’, consapevole che il ruolo di pionieri non può limitarsi a scoprire qualcosa di nuovo, deve anche tracciare il percorso di lavoro necessario per rendere la scoperta fruttuosa per le Città associate, per gli apicoltori e per il sistema turistico dei nostri territori – ha spiegato – Ogni territorio nel suo sviluppo deve attivare tutte le sinergie che ne compongono il valore collettivo”.
Dalla ricerca, infatti, indagando su cosa rappresenta per gli italiani questa tipologia di vacanza, si scopre che l’offerta apituristica costituisce “un contatto vero e diretto con la natura e, di fatto, un’esperienza unica da poter effettuare, alla ricerca di un contatto con gli apicoltori, a testimonianza di una generale necessità di conoscenza che potrebbe portare anche al cambiamento di alcuni atteggiamenti e comportamenti di acquisto”. Non solo mare o montagna, dunque, ma ad attrarre è sempre di più un’esperienza a contatto con la natura e nel mondo delle api, animali fondamentali per l’ecosistema come hanno confermato anche Daniele Orazi, psicologo ricerca marketing di Intertek e Serenella S. Mortani, coordinatore operativo nazionale Le Città del Miele.
Serenella Mortani, coordinatrice nazionale Le Città del Miele nel suo intervento ha presentato gli elementi funzionali a questa tendenza: “Dopo avere fatto amare il prodotto ai consumatori italiani, oggi la missione de Le Città del Miele è rendersi parte attiva per tradurre l’apiturismo in ‘format’ di lavoro, funzionale a promuovere lo sviluppo economico-sociale dei territori del miele. La proposta di apiturismo per le nostre Città associate è quella di condividere la scelta di proporre una forma di vacanza in luoghi che meritano di essere scoperti o riscoperti, guardandoli con la cultura che il miele porta con sé: dolcezza, naturalità, familiarità, quotidianità, genuinità, rispetto per l’ambiente, cordialità sociale, condivisione di un patrimonio storico, culturale e di tradizioni tramandate, in grado di affascinare non solo gli adulti, ma anche la generazione Z. Come sempre è necessario condividere idee, esperienze e proposte. Le Città del Miele lo possono fare e hanno buoni requisiti di partenza”
La ricerca è stata condotta attraverso mille interviste effettuate tra il 31 maggio e l’8 giugno 2022, a un target paritario tra uomini e donne, divisi in tre fasce di età (18- 34 anni, 35-50 anni e 51-65 anni) responsabili di acquisto alimentare e consumatori di miele. Le interviste sono state stratificate in modo ragionato in base a genere, fascia di età, stile di consumo e area Nielsen di residenza. La stragrande maggioranza degli intervistati ha titolo di studio medio/alto e ha un lavoro. Il primo dato significativo che emerge è che il 90% degli intervistati consuma il miele a colazione e la stragrande maggioranza ha la stessa opinione sul prodotto: puro, artigianale, salutare e naturale perché base in ambienti incontaminati. Gli stessi sostengono che il miele e la sostenibilità abbiano un legame fortissimo tra loro: si tratta di un alimento privo di lavorazione e prodotto in un ambiente naturale e spesso incontaminato, lontano dai centri urbani. Il 63% chiede anche una maggiore protezione delle api mentre il 24 per cento ritiene importante far conoscere il mondo del miele informando e sensibilizzando i consumatori.
La propensione all’acquisto di miele di chi va in vacanza
Per quanto riguarda la propensione all’acquisto, ben il 78% di chi va in vacanza ha acquistato almeno una volta il miele, mentre il 13% dei consumatori abituali di miele lo acquista ogni volta che va in vacanza. Per l’acquisto, il 60% sceglie il prodotto in base alla provenienza del miele, mentre il 22% presta molta attenzione ai criteri di sostenibilità percepita del prodotto che sta acquistando.
Tra i canali di acquisto, sorprende il pari merito tra la GDO e gli apicoltori e produttori locali, rispettivamente con 75% e 70% mentre al terzo posto ci sono le fiere e i mercati con il 66% (domanda a multirisposta).
Gli apicoltori godono dell’immagine migliore nella valutazione dei canali di acquisto per una serie di motivazioni relative al prodotto, quali artigianalità, genuinità e salutare, sostenibilità, qualità, sapore ottimo e in quanto garanzia di buon trattamento delle api. Il 54% degli intervistati conosce apicoltori o produttori locali di miele, grazie al passaparola di amici e conoscenti, in secondo luogo perché partecipano a eventi con presenza di stand dove acquistare il miele. Ben il 91% ha espresso l’interesse alla conoscenza degli apicoltori, soprattutto attraverso eventi, mentre il 54% dichiara una forte propensione all’acquisto presso gli apicoltori nei prossimi tre anni in caso di miglior conoscenza e raggiungibilità, manifestando quindi un interesse a spostarsi per acquistare il miele. Il legame tra l’acquisto sul posto e l’apiturismo è dunque un dato di fatto, soprattutto se il consumatore desidera anche fare delle esperienze sul territorio, sempre legate al mondo delle api e del miele.
Gli italiani e l’apiturismo
Interessanti i dati che emergono proprio dall’apiturismo: Il 30% del campione intervistato ha un’idea della “vacanza apituristica” e tra questi emergono gli intervistati che vivono in area Nielsen 4 (Sud Italia e isole, Sardegna esclusa) i forti consumatori di miele, gli uomini e la fascia di età dai 51 ai 65 anni. I consumatori italiani di miele mostrano una discreta inclinazione verso una possibile vacanza apituristica. Il 75% del campione dichiara infatti una predilezione medio-alta a prendere in considerazione un’offerta vacanziera apituristica nei prossimi anni, con più di 1/3 del campione (il 36%) che si spinge fino a valutazioni estremamente positive. Per chi già conosce l’apiturismo e secondo gli intervistati nella fascia di età dai 51 ai 65 anni, la principale caratteristica di una vacanza apituristica è avere un contatto diretto con la natura. Chi invece non conosce questa attività, pensa di effettuare un’esperienza unica. Il campione nella fascia di età dai 35 ai 50 anni invece vuole immergersi in un ambiente incontaminato.