Ancora sul drammatico episodio di Civitanova Marche sentiamo la necessità di aggiungere al comunicato dei giorni scorsi alcune considerazioni su quanto accaduto.
Ci sembra che questo fatto drammatico, oltre che sul razzismo latente, ma presente, nella nostra società nei confronti dei diversi, di quanti “danno fastidio”, ci debba far riflettere su due gravi urgenze: quella dello stato dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati e quella della situazione delle strutture psico-socio-sanitarie dei nostri territori.
A Civitanova, infatti, si sono scontrati purtroppo due disagi: quello dell’ambulante immigrato e quello del malato mentale.
Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla situazione sociale, abitativa e lavorativa di gran parte delle famiglie extracomunitarie e soprattutto di giovani, spesso dediti al solo lavoro di venditori ambulanti di povere merci o talvolta anche all’accattonaggio. Lo Stato, le Regioni, le Amministrazioni comunali devono fare di più per eliminare gli ostacoli non solo culturali, ma soprattutto burocratici e strutturali che impediscono l’ingresso nel mondo del lavoro.
Non possiamo chiudere gli occhi nemmeno di fronte alle carenze dei servizi preposti alla salute mentale che, per strutture inadeguate e personale formato insufficiente, non riescono a prevenire comportamenti e gesti inconsulti e a garantire un sostegno capillare ed efficace ai soggetti con patologie e alle loro famiglie.
Questo, come purtroppo tanti altri episodi di violenza e insofferenza, deve spingere perciò a investire risorse umane ed economiche capaci di operare cambiamenti radicali nella mentalità, nella cultura e nel modello di sviluppo sociale, economico e sanitario del nostro paese.
Infine, in quanto da tempo impegnate come scuola nel mondo degli immigrati e consapevoli che l’accoglienza genera conoscenza, comprensione e fiducia, cogliamo l’occasione per chiedere all’amministrazione comunale di Recanati che si prodighi per aumentare le occasioni di integrazione, per favorire i momenti di aggregazione e per creare opportunità di lavoro: non solo per tutelare la sicurezza della città né certo per una questione di decoro urbano, ma soprattutto per contribuire a far crescere una comunità veramente inclusiva.
Le insegnanti del Corso di lingua italiana per gli immigrati “Impariamo insieme l’Italiano” organizzato dal Circolo ACLI “Don Lorenzo Milani” di Recanati
2 commenti
Quindi anche i ” giornalai” che scrivono qui a distanza di tempo si son resi conto ( forse innavvertitamente, ma poco ci credo…) che le hanno sparate grosse a caldo ,e di conseguenza i creduloni amanti del becchime sono andati a ruota.In ordine cronologico si è passati all’ articolo “DI NUOVO VIOLENZA RAZZISTA NELLE MARCHE” ad ” SCONTRO TRA 2 DISAGI, QUELLO DELL’AMBULANTE ( io ci metto abusivo) e QUELLO DEL MALATO MENTALE”. Continuate a sproloquiare,la Destra farà cappotto il 25 ottobre.
I salari saranno anche bassi, e bisogna alzarli, ma nel settore edile e turistico ci sono molte offerte di lavoro. Gli immigrati si attivino per lavorare dove e quando possono, l’accattonaggio e, peggio, lo spaccio, non sono ammessi per nessuno. La conoscenza della lingua italiana deve essere resa obbligatoria per chi intende risiedere in Italia.