I Carabinieri Forestali, nell’ambito della tutela del territorio montano e rurale e della vigilanza ambientale ad ampio raggio, hanno di recente intensificato i controlli nel settore edilizio-urbanistico.
Negli ultimi tempi sono stati effettuati oltre 50 controlli: l’esito è stato la denuncia di undici persone e l’esecuzione di due sequestri. I reati maggiormente contestati riguardano l’assenza del permesso di costruire oltre al mancato rispetto delle prescrizioni in esso contenute (art 44 D.P.R. 380/2001); inoltre l’assenza di autorizzazioni in materia di antisismica e il mancato rispetto del vincolo paesaggistico (D.lgs. 42/2004).
In uno specifico controllo effettuato dalla Stazione Carabinieri Forestale di Recanati, nel territorio del Comune medesimo, sono emerse numerose irregolarità: i militari hanno accertato la costruzione, senza nessun permesso, di una piscina interrata in cemento armato, del volume complessivo di circa 67 metri cubi, avvenuta su un terreno agricolo coltivato ad uliveto.
Un altro illecito ha riguardato la realizzazione di una platea in cemento, quale basamento per l’installazione di un container, unitamente al posizionamento di una roulotte con un pre-ingresso annesso.
Sempre in comune di Recanati è stata accertata, su un terreno agricolo della superficie di due ettari sottoposto a salvaguardia paesistico-ambientale, la realizzazione di una pista di motocross, avvenuta anch’essa senza le necessarie autorizzazioni.
Analoga attività ha riguardato anche il militari della Stazione Carabinieri Forestale di Macerata che hanno accertato nelle campagne del Comune medesimo la realizzazione, senza autorizzazione, di sette manufatti, costituiti da un box in lamiera e sei tettoie ed il contestuale utilizzo improprio di quattro lastre in ondulato contenente amianto. In questo caso al proprietario è stata contestata anche la gestione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi.
I controlli hanno riguardato anche le aree interne della provincia: in particolare, in Comune di Cessapalombo (MC), a ridosso del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la Stazione Carabinieri Forestale di Sarnano ha accertato la realizzazione, senza alcun titolo abilitativo, di tre manufatti, costituiti da due prefabbricati in lamiera e una tettoia aperta su quattro lati. Le opere abusive, essendo state eseguite in assenza del prescritto titolo edilizio abilitativo, risultano porsi in violazione sia degli strumenti urbanisti locali e della normativa sismica.
I presunti responsabili degli illeciti riscontrati sono stati deferiti tutti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente per le violazioni di carattere urbanistico, edilizio, paesaggistico e sismico connesse alla realizzazione delle opere illecitamente costruite.
Di tutti gli abusi edilizi riscontrarti verranno effettuate le dovute comunicazioni ai Comuni e alla Regione per l’emissione di appositi provvedimenti per procedere alla demolizione delle opere realizzate abusivamente.
I Carabinieri Forestali sono costantemente impegnati in una attenta azione di monitoraggio dello stato di evoluzione del territorio. Per tali attività si avvalgono anche delle fotografie scattate dall’alto dagli elicotteri del N.E.C. (Nucleo Elicotteri Carabinieri); queste immagini infatti, confrontate in diversi periodi dell’anno, unitamente alle immagini satellitari possono fornire spunti investigativi su un’attività cantieristica in luoghi di difficile accesso, dalla cui osservazione “a terra” a volte nulla sembra accadere.
Vigilanza sugli abusi edilizi, salvaguardia del paesaggio dalle violazioni nei confronti dei vincoli ambientali e paesaggistici: questa una delle direttrici perseguite dai Carabinieri in ragione delle particolare bellezza e unicità del territorio ma allo stesso tempo vulnerabile.
4 commenti
Ottimo lavoro. Ma mi chiedo: questi cantieri edili abusivi sono andati avanti per diverso tempo senza che qualcuno se ne accorgesse? La tanto celebrata polizia (?) municipale che fa: controlla il territorio oppure fa solo la “posta” agli automobilisti che non pagano il parcheggio?
il Popolo della Libertà, “facciamo un po’ come c***o ci pare”
A parte la pista di motocross e la piscina non mi sembrano abusi stratosferici. Non sarà come anni fa che in un comune dell’entroterra fu sanzionato un cittadino che aveva coperto la catasta di legna per l’inverno con due lamiere rette da quattro paletti. Poi ci si lamenta che in montagna non ci sia più nessuno.
Non saranno per caso abusi del tipo casetta di nonna Peppina terremotata e poi sfrattata dal prefabbricato costruito a sue spese?