Marco Valerio Verni zio di Pamela Mastropietro la giovane diciottenne di Roma, uccisa a e fatta a pezzi a Macerata il 30 gennaio 2018, interviene a radio Erre, in qualità di legale della famiglia ricordando la vicenda giudiziaria e soffermandosi in modo particolare su un aspetto importante, quello della possibile presenza dietro a questo efferato delitto della mafia nigeria. Denuncia che questa possibilità non ha avuto alcuna accoglienza, anzi è stata considerata frutto di menti visionarie. Di recente invece a parlare di mafia nigeriana è stato proprio l’ex questore di Macerata Antonio Pignataro. Lo ha fatto intervendo nei giorni scorsi ad un convegno che si è tenuto a Roma.
“Per anni, scrive L’avvocato Verni, dopo il demoniaco omicidio di Pamela Mastropietro,siamo passati per visionari, ad opera di qualcuno…MA PECCATO CHE, l’ex questore di Macerata, Antonio Pignataro, abbia espresso, durante un convegno cui esso, a Roma, ha partecipato, dal titolo “La lotta alla criminalità organizzata attraverso collaboratori di giustizia e testimoni: tra disinteresse ed inclusione” una GRAVISSIMA DENUNCIA.
Durante il suo intervento , infatti, durato circa trenta minuti, l’alto dirigente della Polizia di Stato in questione, in ben due occasioni, facendo riferimento alla sua esperienza a Macerata, ha, dapprima, affermato di essere stato minacciato dalla mafia nigeriana, dopo il “depezzamento” di Pamela Mastropietro (ed il raid di Luca Traini), di poi ha elencato alcuni punti tra cui la fiducia “pari a zero” nei confronti dello Stato, riscontrata al suo arrivo nel capoluogo marchigiano, lo spaccio di droga a cielo aperto, la già menzionata mafia nigeriana, ancora, che era addirittura padrona della città, la paura della gente a parlare, la quale, come già detto, era evidentemente sfiduciata e impaurita, con zone dove nessuno si azzardava più a portare i propri figli, fino al concetto secondo cui “non sempre le Istituzioni possono agire liberamente”, in quanto “pressate dall’atmosfera politica, sociale e culturale” del territorio dove si opera”.