Il Comando provinciale carabinieri di Macerata, d’intesa con il gruppo carabinieri tutela lavoro di Venezia ed il nucleo carabinieri ispettorato lavoro di Macerata hanno operato unitamente alle compagnie di Civitanova Marche, Tolentino e Camerino, ispezionando 15 cantieri della provincia.
- A Civitanova Marche sono stati segnalati, alle competenti autorità, due amministratori unici di altrettante ditte edili, il primo per mancata protezione delle aperture verso il vuoto, il secondo per mancata custodia del documento di valutazione rischi; in entrambi i casi sono state applicate le relative prescrizioni e le previste ammende penali per un ammontare di più di 5.000 euro;
- A Tolentino è stato segnalato l’amministratore unico di un’impresa emiliana per mancata protezione delle aperture verso il vuoto e per deposito di materiale edile sulle impalcature, applicate le relative prescrizioni con relativa ammenda pari ad euro 10.810 e temporanea sospensione dei lavori con conseguente ammenda di euro 3.000; nello stesso cantiere è stato segnalato il titolare di impresa in subappalto con sede nel Lazio per violazione delle norme in materia di sicurezza con ammenda di euro 5.896;
- A Belforte del Chienti sono stati segnalati tre legali rappresentanti di una societa’ locale per mancata protezione delle aperture verso il vuoto in violazione delle norme in materia di sicurezza; applicate le relative prescrizioni ed ammende pari ad euro 7371;
- A Ussita, sono stati segnalate 5 persone: un geometra di una ditta del luogo per mancanza dei dispositivi di protezione individuale; l’ammnistratore unico della stessa ditta per omessa redazione del pimus (piano di montaggio uso e smontaggio) obbligatorio in tutti i canieri in cui sia necessario l’uso del ponteggio; un consigliere con delega di funzione di altra ditta edile per mancata protezione verso il vuoto e mancato aggiornamento del psc (piano sicurezza e coordinamento) un documento redatto in fase di progetto in cui sono analizzati tutti gli aspetti legati ai rischi ed alle misure di prevenzione e protezione relative al cantiere; un coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori per non aver ottemperato agli obblighi previsti di verifica del piano di sicurezza e coordinamento da parte di tutta l’impresa per tutta la durata dei lavori con opportune azioni di coordinamento e controllo con la corretta applicazione delle procedure di lavoro; il rappresentante legale di una società anconetana per mancata elaborazione del p.o.s. (piano operativo di sicurezza), per mancata nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, per mancata formazione ed informazione dei lavoratori; l’attività imprenditoriale è stata quindi sospesa per le accertate violazioni in materia di sicurezza.
1 commento
Si mettono norme assurde e confuse, scadenze impossibili da rispettare, mancanza di materiali e personale che non si trova, e quello che si trova non parla e non capisce l’italiano. Poi si staccano sanzioni. Chissà perchè la ricostruzione post terremoto non decolla. Ecco quello che è capace di fare lo Stato Italiano. Quelli che parlano italiano e potrebbero lavorare non lo fanno, tanto c’è il reddito di cittadinanza.