È il tema che si sono posti gli esperti la Dottoressa Elena Mini, psicologa-psicoterapeuta sistemico familiare e terapeuta EMDR, e il Dottor Gabriele Garbuglia, pediatra di pluriennale esperienza e di riconosciuta competenza, che giovedì 12 maggio hanno incontrato i genitori delle classi terze e i docenti dell’Istituto Nicola Badaloni presso la scuola primaria Le Grazie, per affrontare l’argomento e concludere il progetto di educazione all’affettività e sessualità, realizzato nella scuola secondaria San Vito in aprile e maggio.
Se gli incontri con gli alunni hanno avuto come scopo quello di guidare i ragazzi alla comprensione dei proprie emozioni ed evitare che i cambiamenti e le trasformazioni dell’adolescenza possano essere vissute in modo negativo, l’evento svoltosi presso il plesso della scuola primaria Le Grazie è stato incentrato sulla necessità di offrire agli adulti di riferimento una prospettiva per comprendere i cambiamenti che i propri figli e alunni stanno attraversando, in un momento in cui la comunicazione e la relazione digitale appaiono preponderanti, sollecitando la ricerca di un colloquio e di una relazione educativa e formativa con i minori, che consenta loro di proteggerli dai rischi della rete, dalla violazione della loro privacy e da forme di cyberbullismo e sexting, che purtroppo oggi sono frequenti.
A tal proposito l’interessante intervento del Dottor Garbuglia ha sollevato l’attenzione del pubblico presente sull’evoluzione biologica del cervello umano, sottolineando come gli adolescenti abbiano bisogno di regole condivise con gli adulti di riferimento, poiché le aree cerebrali deputate alla pianificazione e alla decisione razionale negli adolescenti sono ancora immature
Mentre la prospettiva della Dottoressa Mini ha evidenziato la necessità dell’ascolto, dell’interesse verso il mondo dei propri figli, della condivisione, della coerenza rispetto alla regola che va discussa, dell’importanza dell’esempio e della necessità di costruire alleanze educative con altri adulti di riferimento.
In un’epoca, in cui la tecnologia digitale facilita l’accesso ai dati e la comunicazione è realizzata attraverso chat, blog, community e social, gli adulti devono essere consapevoli che gli adolescenti sono esposti a rischi sulla rete, al fine di contrastarli, ecco perché è importante che scuola e famiglia si parlino, sottoscrivendo un patto educativo di comunità, che possa proteggere i minori coinvolti, pur favorendo nei giovani lo sviluppo di una dimensione emotiva ed affettiva consapevole, in questo periodo complicato e bellissimo della vita umana.