“L’eventuale totale chiusura di Villa Buonaccorsi al pubblico per un periodo di tempo indefinito costituirebbe un grave danno per la cittadinanza e sarebbe comunque deleterio per il valore della villa e dei suoi giardini”. È questa la motivazione alla base della lettera che il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, in accordo con l’intera commissione comunale competente, ha inviato nei giorni scorsi al Ministero della Cultura, chiedendo la gestione provvisoria proprio della villa che, nelle scorse settimane, è entrata a far parte del patrimonio dello Stato.
“Sussiste grande interesse da parte di questa amministrazione, dei cittadini e delle associazioni locali, in ordine alla possibilità di sviluppare un progetto che valorizzi la villa e al contempo la renda pienamente fruibile restituendola alla Città” – ha scritto ancora il Sindaco. Una gestione, dunque, che vedrebbe il coinvolgimento di più realtà territoriali al fine di sviluppare “un progetto per la conduzione, seppure temporanea, tale da consentire l’ordinaria manutenzione del giardino, nonché di poter usufruire di alcuni spazi che fino a poco tempo fa hanno accolto numerosi ed importanti eventi culturali, nonché banchetti nuziali e similari”.
In quest’ottica il Sindaco ha inviato al Ministero, congiuntamente alla missiva di richiesta della gestione del bene, il manifesto elaborato dall’associazione Villae, che descrive in dieci punti le possibilità di crescita e sviluppo della villa, futuro “centro nevralgico del territorio, un laboratorio per pensare, sperimentare e costruire in modo virtuoso il mondo di domani”, come si legge nell’incipit del documento.