Il capannone Nervi di Porto Recanati perde altri frammenti. di cemento e di ferro si sono staccati dai solai posizionati ai lati della struttura principale.
Alessandro Riccetti dalle colonne del Resto del Carlino non risparmia critiche ai lavori di messa in sicurezza dei solai, che erano stati predisposti dalla precedente amministrazione comunale. Si legge: «sono stati spesi 90mila euro per un intervento che non aveva alcuna progettualità e che ha previsto la manutenzione soltanto di alcune porzioni dei solai – attacca l’assessore –. Peccato che altre parti, invece, hanno ceduto per via della salsedine, causando il crollo a terra di detriti di cemento armato, mattoni forati e fili di ferro. Mi riservo di esaminare il computo di quei lavori, per capire nel dettaglio come sono stati impiegati ben 90mila euro».
Pronta la replica del consigliere Rosalba Ubaldi, vice sindaco ed assessore ai lavori pubblici nella passata amministrazione.
“Gentile assessore a tutto, poche chiacchiere, testa bassa e lavorare su vecchie e nuove emergenze. E’ il suo compito come lo era per chi l’ha preceduto. Quando un anno fà siamo intervenuti sulle alette del Nervi, abbiamo dichiarato, ovunque e non solo su un giornale amico, che l’obiettivo era quello di sanare esclusivamente le parti mancanti, laddove la soletta era crollata completamente e i ferri erano penduli ed orribili alla vista. E lo abbiamo potuto fare solo lato ferrovia. Perché con la somma a disposizione, 90.000 € , era impossibile provvedere ovunque. Un intervento su tutte le alette sarebbe costato almeno 3 o 4 volte tanto. E la somma a disposizione era limitata visto che con le altre 90.000 dei fondi ministeriali, abbiamo provveduto al ripristino e messa in sicurezza (perché a questo erano destinate le risorse oltre che all’efficientamento energetico) della copertura e dei cornicioni dell’ex mercato ittico. La nuova recinzione realizzata, proprio in considerazione delle precarie condizioni dell’immobile, inoltre evita l’accesso a chiunque garantendo quindi la sicurezza delle persone senza limitare la visibilità dell’opera. Lei avrebbe potuto, se non dovuto, tranquillamente provvedere ad effettuare altri interventi su altre parti ammalorate (se non su tutto) con i 90.000 € del 2022 che invece ha deciso di dedicare ai pannelli fotovoltaici. Scelta sicuramente comprensibile ma deve ricordare che la manutenzione e valorizzazione di un bene vincolato dalla Sovrintendenza è un obbligo della proprietà sancito dalla legge. Chieda tutte le relazioni che vuole con la solita ricerca spasmodica di un responsabile, ma io dico sempre la verità, se lo ricordi. Dirò di più. Probabilmente è ora di provvedere nuovamente all’incapsulamento della volta del capannone, visto che lo avevamo fatto, se non vado errata, nel 2017, per una cifra pari a 100.000 €. Fondi ministeriali per la progettazione (50.000 € ) e risanamento del Nervi (500.000 €) erano già stati richiesti negli anni scorsi e se non vado errata dovrebbero anche essere stati accordati anche se non finanziati. Ricordo di aver visto la graduatoria dalla quale si evince quanto sto dichiarando. Bene ha fatto a richiederli nuovamente ma non ha fatto niente di diverso da quanto già fatto perché mai è stata tralasciata alcuna possibilità di attingere a fondi sovra comunali. Magari lei, al contrario di chi l’ha preceduta, ha la possibilità di usufruire dei nuovi e tanti finanziamenti PNRR o simili che fino a quest’anno non c’erano. E questa è l’occasione anche per premere nuovamente per le tante risorse necessarie per la bonifica dell’area. E saremmo felici se ciò potesse avvenire. Mi ripeto, testa bassa e lavorare”.
1 commento
Ma ‘sto capannone a chi interessa perchè lo si mantiene in piedi?