I finanzieri della Stazione Navale di Ancona, al termine di una operazione di polizia economico finanziaria in materia di contrasto alle frodi alla spesa pubblica, hanno scoperto alcuni operatori nel settore della pesca, che durante l’ultimo biennio hanno ottenuto accesso al beneficio del reddito di cittadinanza senza averne diritto, provocando un danno per le casse dello Stato, stimato in quasi 37 mila euro.
L’attività ispettiva è stata indirizzata nei confronti di soggetti iscritti nel Compartimento marittimo di Ancona e imbarcati a bordo di imbarcazioni da pesca. In tale contesto i Finanzieri hanno verificato il possesso dei requisiti di onorabilità, cittadinanza, residenza, reddito e patrimonio, rispetto a quanto dichiarato dai soggetti richiedenti il sussidio. Le Fiamme Gialle, analizzando le domande di accesso al beneficio previdenziale, attraverso le banche dati in uso al Corpo e incrociando, successivamente, le informazioni, con la documentazione presente a bordo delle imbarcazioni di interesse, hanno individuato nr. 8 posizioni irregolari.
Nello specifico, nr. 5 sono stati i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria di Ancona, nr. 4 le domande sottoposte a decadenza per un importo indebitamente percepito pari a oltre € 22.000 e nr. 4 le domande sottoposte a revoca per un importo pari a quasi € 15.000 prima che finissero sui conti correnti dei cosiddetti “furbetti” del Reddito di Cittadinanza. Le attività ispettive, in qualche caso, hanno consentito di accertare un’indebita percezione del beneficio dovuta alla falsa dichiarazione in sede di compilazione della Dichiarazione Sostitutiva unica, sul numero effettivo dei componenti il nucleo familiare; in altri casi hanno messo in evidenza che i soggetti, pur avendo sottoscritto un contratto di lavoro, continuavano a ricevere il reddito di cittadinanza, in quanto non avevano comunicato la variazione della condizione lavorativa.
La Guardia di Finanza è impegnata in prima linea, anche attraverso i propri reparti navali, a contrastare le frodi nel settore della previdenza, favorendo il sostegno alle fasce più deboli della popolazione ed evitando così l’iniquità sociale.