Dietro la morte di Teresa Serenelli, 85 anni, avvenuta il 16 marzo scorso, madre dell’avvocato portorecanatese Sabrina Montali, ci sarebbe, secondo il legale, un sistema politico sanitario inadeguato. Tre giorni prima che sua madre chiudesse gli occhi, l’ex sindaco di Porto Recanati aveva inviato una querela alla Procura della Repubblica di Macerata e una serie di diffide all’autorità sanitaria per come la madre era stata seguita e curata negli ultimi giorni della sua vita.
Il lungo calvario della madre inizia il 22 gennaio scorso, scrive l’avvocato Montali, quando venne ricoverata all’ospedale di Civitanova Marche per una frattura al femore. La donna, in buona salute, venne subito operata e ricoverata in ortopedia a Civitanova Marche. Purtroppo siamo ancora in epoca di Covid e i familiari non riescono più ad avere contatti diretti con lei e restano in attesa per oltre un mese del suo trasferimento per la riabilitazione.
“Il Direttore del Reparto – racconta la figlia – una mattina ci ha comunicato che le strutture del territorio non erano disponibili ad accoglierla in quanto sprovvista di tessera verde rafforzata” e solo dopo una diffida scritta all’Asur “dal momento che la legge prevede l’esibizione della tessera rafforzata per l’accesso alle strutture socio-sanitarie per i visitatori e non per i pazienti” finalmente la donna viene trasferita a Villa dei Pini. “Dal primo ricovero ho potuto rivederla il 3 Marzo: irriconoscibile, dimagrita, defedata, con un ematoma esteso, piaghe sui talloni e gambe irrigidite”.
Le condizioni della donna peggiorano di giorno in giorno finché il 7 marzo torna al Pronto Soccorso di Civitanova Marche dove viene ricoverata “in un lettuccio tra due tendine” senza alcun contatto con i familiari. Qui rimane finché la figlia il 12 marzo riprende carta e penna e diffida formalmente l’Asur a trasferire la madre in reparto, almeno per cercare di alleviare le sue sofferenze. Il giorno dopo presenta al Commissariato di Civitanova Marche dei Carabinieri anche la querela lamentando il fatto che la madre non fosse stata assistita adeguatamente.
Il giorno dopo, finalmente la signora Teresa è stata trasferita in reparto, ma ormai è in condizioni disperate tanto che “la morte la liberava dalla tribolazione il 16 Marzo. Non si tratta, scrive la Montali, di un banale episodio di malasanità, legato alla negligenza di qualche medico o operatore sanitario, ma ad una scelta di politica sanitaria, di cui sono ben consapevoli le Direzioni Sanitarie ed i vertici Asur che con tali modalità operative tentano di ridurre il problema del sovraffollamento dei Pronto Soccorso e della carenza dei posti letto ospedalieri, con il minore impegno economico possibile a carico del bilanci ASUR e della Regione Marche e al prezzo di indicibili sofferenze imposto agli innocenti malati e ai loro familiari”.
16 commenti
Vergogna e amarezza!!!!!
Finalmente una denuncia circostanziata che mette in chiara evidenza un sistema antico di un percorso sanitario riservato agli sfortunati che finiscono al “ pronto soccorso dell’ospedale di Portocivitanova .
Sistema Antico che va avanti almeno da più di 15 anni
Voglio sperare che la denuncia , particolareggiata , dell’avvocatessa
Montali chiamerà in causa i Responsabili !!!!!!!!!
Per porre fine alle Vessazioni riservate ad una popolazione di un distretto Sanitario che Pagano le tasse come i più fortunati residenti in altre parti della nostra regione
Quindi?
Ma quindi che! Ma imapra a stare zitto se non hai niente da dire!
I soliti fenomeni da tastiera!
Damiano, quindi?
Avvocato, si armi di pazienza e di tanta, tanta determinazione. Il “sistema” di coalizzerà sul fronte politico e su quello sanitario per allontanare qualsiasi responsabilità, trovando una spiegazione nel fatto che sua mamma era anziana, che magari aveva qualche acciacco di vecchia data, magari che “non ha collaborato” durante le terapie. E si auguri il miracoloo: quello di trovare qualcuno che tecnicamente abbia il coraggio di contestare fino alla fine le modalità del trattamento per sua mamma. Una impresa!
Non è un solo semplice caso di malasanità, ma uno dei tanti…
In 25 anni di malasanità gestita in Regione da una certa parte politica, di cui la Dottoressa conosce molto bene essendo stata anche una dei tanti esponenti di quella parte politica.
Forza avvocatessa, quello che è successo negli ospedali italiani al tempo del Covid forse non verrà mai alla luce del tutto ma almeno qualche sprazzo di verità….che qualcuno paghi poi sarà ancora più difficile.
Quindi?
rete ospedaliera marchigiana diffusa o confusa? una persona fragile affidata a servizi sanitari di primo livello che provocano un calvario umano inimmaginabile. qualcuno dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa alla famiglia Montali.
Purtroppo molte persone anziane vengono trattate così…anche prima del covid. Purtroppo ne so qualcosa, e non tutti i medici sono esenti da responsabilità…
Lei è avvocato ed ha in mano gli strumenti per agire…gli altri non possono fare altro che piangere i propri cari
Esiste una associazione di vittime da malasanità ? È ora di farsi sentire e cacciare questi maledetti
Una volta c’era il Tribunale del Malato, ma penso si sia perso nelle nebbie di… Torrette!
Lei ha fatto un bel articolo e ha esposto perfettamente la situazione sanitaria. Io le dico solamente che ha ragione però a certi politici finché non gli capita non se ne rendono conto. Le porgo le mie condoglianze
Mi dite che ho già fatto un commento. Non è vero. Comunque non comment
Non sai usare lo smartphone, o il tablet , o il pc. Somaro.11,01. Non commentare. Se non lo sai fare.