A seguito delle indagini del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata, sono stati rinviati a giudizio una cittadina di etnia cinese e due italiane, rispettivamente preside e docente di un istituto scolastico della provincia di Macerata.
A seguito di una denuncia pervenuta al Comando Carabinieri di Civitanova Marche della presenza di una lavoratrice irregolare presso un’attività commerciale della provincia, i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata hanno svolto accertamenti constatando che una cittadina di etnia cinese era stata assunta con un contratto part time, in qualità di addetta alle pulizie, all’interno di un ristorante italiano di Civitanova Marche, ma di fatto la stessa veniva impiegata, quotidianamente, alle dipendenze di una parrucchieria di proprietà di una donna di etnia cinese, sita nel comune di Civitanova Marche.
I militari, dagli approfondimenti effettuati sul possesso della documentazione attestante la permanenza sul territorio italiano da parte della cittadina cinese, hanno accertato che la stessa, per l’ottenimento della carta di soggiorno illimitata, aveva esibito, presso l’ufficio immigrazione della Questura di Macerata, un attestato di frequenza ad un corso di conoscenza della lingua italiana “L2” rilasciato da un istituto scolastico della provincia di Macerata, punto di riferimento per numerosi immigrati presenti nella nostra provincia. Vonvocata la cittadina cinese presso gli uffici del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, per essere sentita in merito al doppio contratto di lavoro, all’atto della compilazione della modulistica prevista da compilare per le norme covid-19, i militari hanno notato che l’indagata non era in grado di leggere e compilare in italiano, anche le proprie generalità sullo stesso modulo, il quale gli risultava del tutto incomprensibile.
In ragione dei fatti emersi è stata disposta una perquisizione all’interno dell’istituto scolastico che aveva rilasciato gli attestati. Nel corso della perquisizione i militari hanno sequestrato della documentazione utile a ricostruire i fatti ed hanno accertato che la cittadina cinese, durante la prima parte del corso di lingua italiana, contrariamente a quanto indicato e certificato nei registri di frequenza da parte della docente e dirigente scolastica, era assente, in particolare la cittadina cinese si trovava, addirittura, nel proprio paese di origine. Tale falsa attestazione risultava essere di particolare gravità considerato che la frequenza al corso è condizione indispensabile per il conseguimento del titolo, certificato necessario che costituisce documento indispensabile da consegnare al competente ufficio immigrazione per il rilascio della carta di soggiorno illimitata.
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Il mondo dell’immigrazione si presta a corruzione ed irregolarità ma occorre perseverare nello scoprire e punire chi si presta a queste cose. Ottimo lavoro dei Carabinieri.