Intervista ad Andrea Rinaldelli, padre di Francesco, alpino di 26 anni morto nel 2008 per un linfoma di Hodgkin dopo aver svolto attività di pattugliamento presso l’ex stabilimento chimico di Porto Marghera. Da sempre il padre sostiene che il decesso prematuro di Francesco sia direttamente collegabile al non rispetto dei protocolli vaccinali da parte dei medici del Ministero della Difesa e alla vicenda dell’uranio impoverito.
Andrea Rinaldelli, padre di Francesco, alpino morto dopo una non corretta pratica vaccinale.
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5 commenti
Bel titolone ad effetto e tanta disinfestazione.
Mi dispiace per questi genitori, ma è molto remota la possibilità che sia stato il vaccino. Molto più probabile l’esposizione a fattori chimici, visto che effettuava pattugliamento in un ex stabilimento chimico. Oltretutto ,purtroppo, la fascia 20/30 e l’essere di sesso maschile ha aumentato le probabilità.
“Possono avere importanza i fattori di rischio che valgono anche per altre malattie tumorali come l’esposizione a pesticidi, agenti chimici o radiazioni.
Si possono inoltre riconoscere alcune fasce di rischio per questa malattia in base a:
età: le fasce più a rischio sono quelle tra i 20 e i 30 anni e oltre i 60 anni
sesso: gli uomini presentano un rischio di ammalarsi leggermente maggiore rispetto alle donne”
Sarebbe ora di farla finita con questa propaganda novax, mischiare vaccini..uranio impoverito..un bel calderone fatto a posta per creare disinformazione…anche sfruttando il dolore di due genitori. ..
È una costante di radioerre
Hanno tutto il diritto di andare a fondo sulla questione.
sembri quel medico di Recanati che ha detto di non voler curare i no vax…
il signore in questione ha partecipato anche alla commissione sull uranio impoverito la invito ad andare più in fondo alla questione buona giornata