In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna 2022 il Museo dell’Emigrazione Marchigiana di Recanati ricorda con una mostra Adelaide Gigli (Recanati, 5 giugno 1927 – 14 ottobre 2010), artista ceramista e intellettuale, figura strettamente connessa all’emigrazione dalle Marche all’Argentina. Protagonista di un’esistenza segnata dall’esilio e da eventi personali tragici, Adelaide arriva a Buenos Aires nel 1930, da bambina a seguito del padre Lorenzo, pittore che per non vivere sotto la dittatura fascista aveva deciso di lasciare le Marche ed emigrare in nel paese sudamericano. Il destino vorrà che anni dopo lei stessa sarà testimone di una nuova dittatura, quella della giunta militare in Argentina, che le procurerà la dolorosissima perdita di due figli e l’esilio nella sua natìa Recanati; l’arte per lei sarà lo strumento per tentare di resistere e superare il dolore attraverso l’impulso del gesto che trova nell’opera una conciliazione interiore.
Siamo lieti di omaggiare la figura di Adelaide Gigli con una mostra a lei dedicata proprio nella giornata internazionale dei diritti delle donne – ha affermato l’Assessora alle Culture Rita Soccio – Adelaide Gigli è stata una figura poliedrica di artista e intellettuale che ha usato l’arte come mezzo per esprimere i propri sentimenti ed emozioni. Anche il luogo scelto per l’esposizione non è a caso ma vuole rimarcare la sua esperienza di emigrante in terra straniera.
Questa mostra rappresenta un ulteriore e significativo tassello del percorso di riflessione e riscoperta della figura di Adelaide, iniziato lo scorso anno con un incontro on line dal titolo “Esposte – Arte e condizione femminile” e la conferenza con Stefano Papetti e Adrian Bravi, il quale ha donato al Polo Bibliotecario di Recanati i manoscritti dell’artista. Il progetto di valorizzazione culminerà il 5 giugno 2022, a 95 anni dalla nascita dell’artista, con l’intitolazione del parco giochi in Via Tre Colli nel rione Castelnuovo, luogo d’origine della famiglia.
Il titolo della mostra prende nome da un’opera del padre Lorenzo Gigli, artista di spicco nel panorama italiano e uno dei più importanti del Novecento in Argentina, luogo in cui ha scelto di emigrare. Per Adelaide Gigli la ceramica sarà un punto fermo della sua vita. Le sue opere rivelano una devozione “primitiva” e autentica verso la materia. “ Avvicinarsi alla terra, ascoltare la sua voce e affondare le mani nell’argilla – dichiara la curatrice Nikla Cingolani – per l’artista significa recuperare le proprie radici e il proprio tempo, conferendo alle opere un realismo obbediente alla verità interiore e cioè all’essenziale”. A Recanati il suo punto di riferimento sarà Fausto Urbani, un caro amico di suo padre. Con questa famiglia passerà molto del suo tempo, instaurando un rapporto di profonda amicizia. Continua la sua arte fittile nel monolocale situato nel Chiostro di Sant’Agostino e nel laboratorio di Enrico Trillini in contrada Montefiore.
In mostra una selezione di opere inedite che vivono in luoghi intimi e confidenziali di alcuni collezionisti recanatesi. Esibite in un luogo diverso, in questo caso in uno spazio museale tematico, acquistano un fascino particolare che porterà a nuovi e sorprendenti apprezzamenti.
Durante l’inaugurazione si potrà assistere ad una lettura tratta da alcuni testi scritti dalla Gigli a cura di Roberta Marcaccioli, attrice da tempo impegnata a portare avanti una pièce teatrale sul tema dell’emigrazione dal titolo “Per non dimenticare”.
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