Si sono aperti nell’Aula Magna del Comune di Recanati i lavori del convegno internazionale promosso dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani “Leopardi e il paesaggio” alla presenza delle numerose autorità e dei molti stimati studiosi di Leopardi giunti da tutta Italia per l’importante evento che si protrarrà a Recanati fino a sabato 30 ottobre prossimo.
Il Presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani Fabio Corvatta ha evidenziato l’importanza del grande lavoro fatto in rete con le istituzioni.
“Il tema significativo e attuale del Convegno deriva dall’importante sinergia creata tra le istituzioni culturali che l‘hanno promosso: il Fai, la Biblioteca Nazionale di Napoli, il Gabinetto Vieusseux di Firenze, l’Istituto di Studi Filosofici di Napoli e la Cattedra “Giacomo Leopardi” dell’Università di Macerata. – Ha affermato Fabio Corvatta -Fondamentale è stato inoltre il sostegno del Ministero dei Beni Culturali e del ministro Dario Franceschini, da cui sono arrivate le risorse per le nostre attività. Tra i punti chiave del Convegno la presentazione del piano dello strumento urbanistico di Recanati, voluto dal sindaco Bravi, che permetterà di tutelare i luoghi leopardiani, e la digitalizzazione degli autografi, dove stiamo investendo risorse importanti per mettere a disposizione di tutti l’ingente patrimonio delle carte Leopardiane.”
“Ringrazio il Centro Nazionale di Studi Leopardiani per aver dedicato questo importante convegno al rapporto tra Leopardi ed il paesaggio. – Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Dobbiamo ritenerci fortunati di vivere in un territorio che ha mantenuto in gran parte le caratteristiche che hanno ispirato la produzione poetica di Giacomo. Per questo crediamo che sia un preciso dovere di chi amministra la tutela di tale paesaggio che non è semplice conservazione, ma anche valorizzazione a fini turistici ed agricoli. Con l’occasione presentiamo il piano urbanistico particolareggiato del Colle dell’Infinito, un progetto che ho avviato quando avevo la delega all’urbanistica da Vicesindaco e che oggi nella fase di elaborazione finale non nascondo la soddisfazione di presentarlo in anteprima a questo importante appuntamento. Un piano, che attinge al pensiero Leopardiano, studiato per avviare la grande opera collettiva della riqualificazione della nostra terra”
Uno strumento di tutela ma soprattutto di riqualificazione ambientale e paesaggistica realizzato con l’Assessorato all’Ambiente e presentato dall’Architetto Carlo Brunelli che utilizza nuovi strumenti urbanistici e di programmazione partecipata per offrire ai proprietari e ai cittadini recanatesi nuove opportunità attraverso la valorizzazione culturale e turistica del Colle dell’Infinito.
L’Assessora alla Cultura Rita Soccio ha ricordato la figura di Vanni leopardi e il suo grande impegno nella tutela del paesaggio.
“Vanni Leopardi sarebbe stato felice della scelta di un tema così importante come il paesaggio, nel suo ultimo intervento che fece proprio all’inaugurazione dell’orto sul Colle dell’Infinito parlò approfonditamente del paesaggio e delle numerose battaglie fatte a Recanati per la tutela e valorizzazione. Il nostro obiettivo è quello di tutelare il paesaggio con azioni di sviluppo ecologico sostenibili per una valorizzazione agricola e turistica. Il turismo ad oggi rappresenta sempre di più un motore economico importante per nostra comunità.”
“Qui a Recanati mi sento a casa – ha detto il Presidente del Fai Andrea Carandini – la nostra sfida è stata quella di salvare e raccontare il significato dell’Orto sul Colle dell’Infinito e soprattutto il significato della straordinaria poesia che il colle ha ispirato. Credo che siano stati i primi al mondo a fare un piccolo museo non di una personalità come Leopardi ma di un’unica poesia L’infinito. E’ stato complicato da rendere semplice ma penso che ci siamo riusciti con successo e abbiamo contribuito a rendere ancora più affascinante questo luogo straordinario d’Italia.”
A portare il saluto della famiglia Leopardi il giovane Gregorio Rufini Leopardi
“ Il pensiero di Leopardi non può essere compreso a fondo se non in relazione al suo paesaggio familiare. L’attaccamento di Giacomo nei confronti di Recanati si trasmette di generazione in generazione nella mia famiglia, mi fa piacere ricordare mio nonno Vanni Leopardi che più di tutti ha rappresentato meglio questa forte sensibilità. L’obiettivo della mia famiglia e credo di tutti i recanatesi non è certamente quello di cristallizzare il paesaggio o peggio di farlo regredire all’aspetto che poteva avere nell’epoca leopardiana, ma è piuttosto quello di svilupparlo in accordo e in armonia con il passato.
Un ringraziamento particolare va al FAI che negli ultimi anni si è molto speso nella tutela e soprattutto nella valorizzazione del paesaggio per farlo apprezzare agli italiani in modo naturale e spontaneo, educando al bello.”
I lavori sono proseguiti con le relazioni dei numerosi studiosi e personaggi presenti tra cui Antonio Prete, Gilberto Lonardi, Perle Abbrugiati, Fabiano della Bona, Antonio Moresco e Marco Magnifico.
Info sul programma sul sito del Centro studi www.centrostudileopardiani.it.
3 commenti
l’ennesima messa in scena per evidenziare i pavoni recanatesi
Pavoni e pavonesse. Soprattutto la pavonessa.
un piano urbanistico fato per creare limitazioni ai poveri cristi mentre il potere economico locale costruisce dove vuole