Il Comune di Recanati approva il progetto di fattibilità tecnico economica dell’intervento di consolidamento del versante a valle del Castello di Montefiore.
Si entra nella fase operativa per la gestione del finanziamento del Ministero degli Interni per la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico.
“Ancora una volta grazie ai contributi intercettati dalla nostra Amministrazione, in linea con la strategia programmatica di visione e pianificazione delle opere a lungo termine, possiamo finalmente iniziare anche il recupero del Castello di Montefiore atteso da anni – dichiara il Sindaco Antonio Bravi – un primo intervento strutturale di fondamentale importanza per difendere l’area dove sorge il prezioso bene del 1200 dal dissesto idrogeologico.”
Quasi un milione di euro ottenuto dal Comune di Recanati per il consolidamento del versante a valle del Castello di Montefiore e per il consolidamento e la mitigazione del versante est della città, Fosso delle Conce, area ex discarica bonificata qualche anno fa grazie ad un finanziamento europeo.
“Con l’approvazione dello studio di fattibilità e dell’esecutivo che verrà adottato dalla Giunta entro ottobre ci prepariamo alla gara d’appalto entro l’anno e all’apertura dei cantieri a primavera – afferma l’assessore ai lavori pubblici Francesco Fiordomo– Per il Castello di Montefiore è un primo passo importante, si parte dal consolidamento del versante che gli studi geologici indicano a rischio oramai da decenni. Siamo poi alla ricerca del finanziamento necessario per la ristrutturazione ed il recupero del Castello. Proviamo ad entrare in ogni bando compatibile. Senza illudere, in modo serio e convinto, ci stiamo lavorando da anni. Intanto questi 500 mila euro rappresentano un primo step, fondamentale.”
Il progetto dell’intervento è stato realizzato dall’ingegnere Federico Veroli in collaborazione con il geologo Mirko Patrizietti e con la consulenza della Società Cooperativa Archeolab di Macerata per la parte archeologica.
I criteri di progettazione degli interventi hanno seguito i moderni indirizzi tecnici per il recupero delle aree in dissesto cercando di porre in essere interventi in grado di offrire le migliori garanzie di protezione, associando nel contempo la prevenzione alla difesa dall’evento. Verificata la particolare sensibilità dei terreni alla circolazione idrica, la bonifica del movimento franoso e il conseguente recupero dell’area è stato improntato con una soluzione progettuale comprendente “opere di difesa attiva” e “opere di difesa passiva”.
In particolare il progetto prevederà i seguenti interventi: a) la realizzazione di una paratia di pali trivellati di medio‐grande diametro con lunghezza indicativa di 18m e il loro innesto nella formazione pliocenica (substrato grigiastro) collegati in testa mediante un cordolo in cemento armato; b) la regimentazione delle acque meteoriche della corte interna del Castello mediante la rimozione di uno strato di terreno e formazione delle pendenze, la posa di una geomembrana e geocomposito drenante, il successivo riposizionamento del terreno rimosso e la regimentazione delle acque raccolte dalle membrane in fogna; c) la realizzazione di una misura compensativa idraulica per la laminazione delle acque meteoriche provenienti dalla corte interna del Castello, mediante il rifacimento e sovradimensionamento di un tratto della fognatura esistente delle acque bianche.
3 commenti
Grande notizia, davvero.
sempre incarichi ad amici e allineati, ing. veroli dello studio biti/filippetti/bravi
Fatto il progetto, si mette nel cassetto? Oppure si procede all’esecuzione dei lavori?