Marco Sonaglia torna al suo pubblico con un terzo disco solista intitolato “Ballate dalla grande recessione”: dieci brani inediti realizzati in collaborazione con il poeta Salvo Lo Galbo, autore dei testi. Anticipato dal singolo e videoclip di “Primavera a Lesbo”, brano rappresentativo degli argomenti politico-civili a cui Sonaglia ci ha abituati, il disco è disponibile su tutte le piattaforme digitali ed in formato cd su etichetta Vrec/Audioglobe distribuzione (etichetta da sempre attenta al miglior cantautorato e rock d’autore italiano).
È il 2019 quando il cantautore marchigiano, insegnante di musica presso l’Accademia dei cantautori di Recanati, e Salvo Lo Galbo, giornalista, poeta, traduttore dagli chansonniers siciliano, si conoscono, scoprendo di condividere la stessa militanza e la passione per la musica d’autore. Dalla sorprendente affinità nasce subito un promettente sodalizio. Nella struttura della ballata francese, resa leggendaria da François Villon, Lo Galbo trova la forma immediata, un richiamo quasi naturale per il lamento di un’umanità dannata che invoca inconcessa pietà nei convalescenti miasmi di un medioevo industrializzato. Questo dolente «ragionar per versi» che descrive un riferimento da Guittone a Fortini si innesta con le suggestive melodie e la rapsodica interpretazione di Marco Sonaglia, capace di trasformare la poesia in canzone e riaffermarne il legame atavico. Composte durante il primo lockdown 2020, nascono e si presentano come “canzoni emergenziali”. In qua dalle sbarre grafiche della più grande crisi recessiva dalla seconda guerra, “Ballate dalla grande recessione” è tuttavia un album che riesce a far tenere ancora sulla pelle quel sol dell’avvenire che più si sente lontano e più si sa necessario. Il disco ha ricevuto lusinghiere recensioni sulla stampa specializzata, delle quali si riportano alcuni frammenti:
Ballate dalla grande recessione va accolto come album in contro-tendenza, un lavoro di scorza significativa, e dunque fieramente, rigorosamente, coraggiosamente cantautorale. In ultima analisi, Ballate dalla grande recessione risulta essere un disco pensato, scritto, cantato a schiena dritta. Un album che sa dove vuole arrivare, ci arriva, e conosce il fatto suo. Lo conosce per forma, intenti, e contenuti: scritto bene, suonato altrettanto, concepito con coraggio e teleologia disalienante. Musica per le orecchie di chi è convinto che a canzoni si fan rivoluzioni. Speriamo possa servire “a chiarire le idee a qualcuno”, come ha lasciato scritto Luigi Tenco (Mario Bonanno-Mescalina)
Un disco non banale e di ottima qualità sonora (Michele Manzotti-La Nazione)
Ci troviamo di fronte ad un lavoro autorevole, mai timido. Sonaglia ci è riuscito pienamente. Con classe e decisione. Con temperamento. E così lascia anche il campo alla riflessione fondamentale su come bisogna leggere il presente, il passato e il futuro. È davvero tornato il momento dell’impegno. Grazie a Marco per avercelo ricordato così bene (Elisabetta Malantrucco-Blogfoolk)
Marco Sonaglia è nato a Fabriano nel 1981. Oltre a una decennale esperienza come insegnante di educazione musicale ha all’attivo tre dischi da solista “Il pittore è l’unico che sceglie i suoi colori” (2012), “Il vizio di vivere”(2015) e “Ballate dalla Grande Recessione” (2021), due dischi con il gruppo dei Sambene “Sentieri partigiani, tra Marche e memoria” (2018) e “I Sambene cantano De Andrè”(2019), una partecipazione al live dei Gang “Quando gli angeli cantano” (2011). Autore anche di un cd di musiche per l’infanzia intitolato “I galletti bulletti” (2017). Ad inizio della sua carriera musicale, ha avuto l’occasione di aprire i concerti di alcuni nomi importanti come Claudio Lolli, Massimo Bubola e Modena City Ramblers. Svolge un’intensa attività live in tutta Italia.
Museo Civico di Villa Colloredo Mels – Sala Ex Granaio.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al n. 0717570410 o recanati@sistemamuseo.it