Gli infortuni sul lavoro nelle Marche, da gennaio ad agosto 2021, sono stati 10.598 e cioè 954 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+9,9). In occasione di lavoro, ci sono stati 656 infortuni pari a +7,7%, i rimanenti sono in itinere. I morti sul lavoro sono 22. Sono questi i dati Inali elaborati dalla Cgil Marche. “Siamo in una fase di ripresa dell’economia e, allora, occorre innalzare le soglie di attenzione in tutto il mondo del lavoro alle prese con una profonda riorganizzazione – dichiara Giuseppe Galli, segretario regionale Cgil Marche -. Con il nuovo Pnrr, ci sono investimenti pubblici, specie nell’edilizia e nell’industria, che comportano l’avvio di nuovi lavori e dunque la necessità di conoscere e prevenire i rischi correlati alle attività di produzione, utilizzando in modo corretto i sistemi di sicurezza. Dal canto suo, il sindacato è in prima linea per rivendicare più vigilanza da parte degli enti preposti chiedendo, al tempo stesso, una nuova disciplina sanzionatoria nei confronti di quei datori di lavoro, colpevolmente inadempienti. Il tutto mettendo anche in campo premialità per le imprese che, invece, investono sulla tutela della salute dei lavoratori. Infine, alla Regione chiediamo di convocare subito il tavolo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, così come annunciato nei mesi scorsi ”.
I DATI – Analizzando i singoli settori, l’aumento degli infortuni riguarda l’industria con + 32,1%, l’artigianato con + 19%, il terziario con +15% mentre nell’agricoltura c’è un calo dell’11,4%. I più colpiti sono gli uomini con + 11,9% ma per le donne si registra un incremento del 6,6%.
Anche le malattie professionali sono aumentate: + 47,1%, in particolare nell’industria dove sono raddoppiate passando da 2746 a 3720. Da sottolineare che sono in crescita le malattie del sistema nervoso , +41%, e c’è un’impennata di malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, pari a + 57,7%.
2 commenti
Consideriamo che ora le imprese edili stanno assumendo senza guardare troppo per il sottile, lavoratori non sempre qualificati e spesso neanche padroni della lingua. Purtroppo l’aumento degli infortuni è molto probabile.
Comincino i Comuni a favorire la sicurezza nei cantieri edili agevolando i lavori invece di considerarli solo un comodo bancomat. Negli orari di lavoro dei giorni feriali con venti stalli vuoti nelle vicinanze il responsabile per la sicurezza del mio cantiere doveva andare a sostare (per una mezz’ora non di più) a km di distanza e portarsi l’attrezzatura in spalla per fare i sopralluoghi periodici un paio di volta a settimana. Tutta questa penitenza onde non profanare con i suoi empi piedi il sacro suolo riservato ai residenti, peraltro assenti in quel lasso temporale. Quando poi gli ispettori per la sicurezza visitano i cantieri, come recentemente in altri comuni, staccano sanzioni alle imprese edili e pure ai responsabili della sicurezza. Morale, se non ti sanzionano da una parte, ti sanzionano da un’altra, devono fare cassa e ogni motivazione è buona. Il lupo accusa l’agnello di aver intorbidato l’acqua del ruscello per poi sertirsi legittimato a mangiarselo.