Dopo una battaglia durata mesi, finalmente le città santuario sono state incluse tra i beneficiari dei contributi a fondo perduto per i commercianti colpiti dall’emergenza pandemica. La questione è che Loreto, che di questa battaglia è stata per mesi – insieme ad Assisi – capofila e protagonista assoluta, resta inspiegabilmente fuori dagli aventi diritto, contrariamente alle altre omologhe città santuario, molte delle quali ben più piccole.
Immediata la reazione dell’Amministrazione Comunale, con il sindaco Moreno Pieroni che già stamattina ha fatto partire una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell’Economia Franco e al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, oltre che al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, nella quale si chiedono chiarimenti e, soprattutto, un interessamento concreto per porre rimedio ad una decisione che ha del paradossale. Stessa missiva è partita anche all’indirizzo di tutti i parlamentari eletti nelle Marche.
“Una decisione inspiegabile che ci lascia sbigottiti – commenta il sindaco Moreno Pieroni – è davvero clamoroso che tra le città santuario non venga inclusa la nostra, che è sede di uno dei più importanti santuari mariani al mondo. Siamo stati i primi, insieme ad Assisi, a sollevare il problema: lo scorso novembre, quando i centri religiosi non erano stati inclusi nel decreto Ristori, il nostro Consiglio Comunale aveva approvato all’unanimità un Ordine del Giorno per integrare anche le città santuario e, successivamente, ci siamo attivati per lo stesso motivo con il decreto Sostegni, varato a marzo dal Governo Draghi. Ora che finalmente la situazione si è sbloccata è assurdo che proprio Loreto non sia contemplata tra i beneficiari di queste misure. Vogliamo vederci chiaro e faremo di tutto per fare valere il nostro diritto. Per questo ci appelliamo al presidente Draghi e al ministro competente, così come alla Regione Marche, affinché recepiscano le nostre istanze di città che vive di turismo religioso e perciò drammaticamente colpita dall’emergenza Covid”.
Sicuramente il primo cittadino è intenzionato ad andare fino in fondo per fare chiarezza su una situazione dalle dinamiche non chiare: a quanto pare, la città mariana rispetterebbe tutti i requisiti richiesti per essere tra i soggetti aventi diritto, compresa la classificazione in zona A del centro storico, che nel caso di Loreto sarebbe estesa anche al di fuori della cinta muraria. Così come rispettato è il requisito demografico di avere più di 10mila abitanti. Anche il rapporto di uno a tre tra gli abitanti e il numero di visitatori residenti in paesi esteri risulta piuttosto ambiguo nella sua interpretazione e, soprattutto, quantificazione:
“A Loreto moltissimi turisti, anche esteri, non si fermano a dormire – specifica il Sindaco – per questo è molto difficile parametrare in modo certo il numero degli stranieri, ma ciò non significa che non ci siano stati in gran numero prima della pandemia. I numeri parlano chiaro: nel nostro bilancio 2020 c’è stato un ammanco di 1 milione e mezzo di euro dovuto allo stop totale del turismo religioso. A farne le spese sono stati non solo gli albergatori, ma anche i ristoratori e i negozi che contavano su un tipo di presenza anche ‘mordi e fuggi’. Non è possibile non tenere in considerazione questi elementi”.
In attesa di spiegazioni, stamattina è stata intanto fatta partire anche l’istanza di inclusione all’Agenzia delle Entrate.
2 commenti
Decisione assurda? Niente affatto! Andrete fino in fondo? No! Andrete a fondo!!!!
Gli “operatori turistici” sono costantemente chiusi. Basta farsi una passato sul corso per rendersene conto. Questo modo di amministrare, cercando di accaparrarsi sussidi a destra e a manca, è senza prospettive per la crescita di una comunità, ma fa tenere in vita solo una gestione clientelare delle cose. Basta vedere la situazione dei parcheggi, che in centro sono in massima parte a favore dei residenti e quando c’è un flusso più consistente di visitatori/turisti, questi alla fine rinunciano a Loreto e se ne vanno altrove. E non parliamo del decoro urbano, con pezzi di verde pubblico abbandonato, nessuna cura estetica, strade dissestate, angoli desolatamente dimenticati. Ma evidentemente tutti sono d’accordo perchè ciascuno ha la sua parte.