Proseguono ininterrottamente le indagini dei Finanzieri del Gruppo e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Fermo nel settore della spesa pubblica. Le recenti investigazioni hanno consentito di smascherare negli ultimi mesi ulteriori 55 false autocertificazioni di requisiti per ottenere vari benefici economici. Le dichiarazioni sostitutive sono presentate dai cittadini per ottenere sussidi di varia natura.
In merito al reddito di cittadinanza, oltre a falsità ed omissioni relative alla situazione economico patrimoniale, sono emerse ulteriori situazioni come la mancata residenza minima di 10 anni sul territorio italiano, l’assenza del permesso di soggiorno permanente, inesattezze circa l’effettiva composizione del nucleo familiare o l’omissione della comunicazione di attività lavorative iniziate dopo la presentazione della domanda. In uno dei numerosi casi riscontrati, i militari hanno denunciato una donna, cittadina extra-comunitaria residente a Porto Sant’Elpidio poiché, nell’ambito di un controllo in materia di circolazione transfrontaliera di valuta presso l’aeroporto di Bologna, è stata trovata in possesso di 20.145 euro in contanti, mai dichiarati all’I.N.P.S..
Sul fronte dei controlli eseguiti per verificare la corretta percezione dei contributi in favore delle imprese colpite dalla crisi pandemica, i militari del Gruppo di Fermo hanno poi constatato la posizione irregolare di due aziende, elevando nei loro confronti le previste sanzioni amministrative pecuniarie, poiché entrambe hanno dichiarato un’inesistente contrazione del volume d’affari realizzato ad aprile 2020, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel corso di un analogo controllo effettuato nei confronti di un’autofficina operante nel fermano, che aveva anch’essa illegittimamente beneficiato del contributo a fondo perduto, è stata inoltre riscontrata la presenza di un lavoratore, posto in cassa integrazione da un’altra azienda operante nel medesimo settore, intento a svolgere “a nero” le proprie mansioni di meccanico. Al termine dell’attività i militari, hanno elevato a carico del datore di lavoro la sanzione amministrativa di circa € 9.000.
Ulteriori indagini nel settore della spesa pubblica hanno permesso inoltre di segnalare alla Procura della Repubblica di Fermo due responsabili e di sanzionarne amministrativamente altrettanti per aver omesso di dichiarare taluni redditi, effettivamente percepiti, al fine di ottenere l’assegno sociale in favore di persone che, al raggiungimento del 67 anno di età, si trovano in condizione economiche disagiate.
Da ultimo, è stato denunciato per falsità ed omissioni un cittadino italiano residente nel fermano per non aver dichiarato di percepire il reddito di cittadinanza nell’istanza avanzata al Tribunale di Fermo per ottenere, in una causa penale, il patrocinio gratuito a spese dello Stato.
Nel complesso, l’azione di contrasto dei militari del Comando Provinciale di fermo agli illeciti compiuti in materia di spesa pubblica ha permesso di constatare l’indebita percezione di somme quantificate in oltre 165.000 euro.