Non c’è proprio memoria per il castello di Montefiore, costruito nel tardo XIII secolo, a difesa dei confini comunali contro il vicino comune di Osimo: dimenticato nella lontana frazione di Recanati, fra muri che cadono e l’erba che invade ogni spazio. A alcuni giorni, forse a causa del vento, la porta d’ingresso all’area, dove sorge il castello, era aperta e chiunque poteva entrare anche a rischio della propria incolumità perché quell’immobile è dichiarato inagibile proprio per il suo grave stato di degrado. Ad accorgersene, fra gli altri, anche il consigliere comunale della lega Pierluca Trucchia che, quindi, è entrato per verificare il degrado e l’abbandono che regna al suo interno.
A fare da padroni l’erba e le sterpaglie, segno che l’ultima pulizia del castello risale a diversi anni addietro quando erano gli stessi residenti volontari a provvedere a pulirlo. Trucchia ha potuto constatare e documentare con una serie di foto che il quadro elettrico, installato tantissimi anni addietro, quando il castello ospitava feste e rappresentazioni musicali e teatrali, è scoperto e completamente abbandonato e che ci sono dei piccoli invasi d’acqua dovuti a perdite dalle condutture pubbliche.
Moira Scalzini, presidente del comitato di Montefiore, si dice esterrefatta di tanto disinteresse nei confronti del castello. “Il problema – afferma – è che l’immobile è stato chiuso al pubblico per inagibilità, ma non è situato in cima ad un monte isolato, si trova nel bel mezzo di un vero e proprio nucleo abitativo e residenziale. Aver chiuso a chiave il cancello non doveva assolutamente significare “chiudere” anche la questione della sua manutenzione perché l’incuria ed il degrado non possono fare altro che peggiorare la situazione. Probabilmente il “problema Castello” non è mai stato una priorità effettiva, questa è la verità. Sono anni che tutti parlano e nessuno fa. Ci sarà un motivo”?
Il Comune aveva tentato pochi anni fa (ultimi anni dell’amministrazione Fiordomo) di trasformarlo in una struttura turistico-ricettiva approvando persino un’apposita variante urbanistica con la quale si apriva di fatto alla possibilità che un privato, disposto a un investimento sicuramente superiore ai 2 milioni di euro, potesse recuperare quell’antico maniero non certo per farci un museo, ma una struttura ricettiva. Ma l’iniziativa si risolse con un buco nell’acqua, perché nessuno si fece avanti. Ultimamente il Comune ha anche partecipato a un bando nazionale dedicato a progetti di rigenerazione urbana in cui è stato presentato anche un progetto per il recupero del castello.
6 commenti
Sarebbe troppo semplice passare con il Comune di Montefano ?
Ora va di moda vendere ad 1 EURO perché il signor sindaco non ci fa un pensierino.
E poi il denaro per il restauro chi ce lo mette?
Quindi riassumendo il consigliere Trucchia è entrato in in luogo dichiarato inagibile, quindi dove non poteva.
Attendiamo provvedimento da parte di chi di competenza.
Il consigliere che non consiglia, che infrange la legge, che non collabora, che non ingoia il rospo.
Insomma …Il consigliere delle cause perse.(fortunatamente in minoranza) Nessun rischio per l’amministrazione, solo fastidioso, come una zanzara.
Il Comune che recupera e ristruttura solo quanto gira attorno al Duomo, a Piazza Leopardi, a Casa Leopardi e al Colle dell’Infinito. Tutto il resto serve solo a incassare le imposte locali ai livelli massimi.