Sono sul piede di guerra le organizzazioni sindacali ancora alle prese con i disservizi nelle due strutture sanitarie recanatesi. Il personale della cooperativa “Residenze Recanati”, consorziata alla Reses, Società Residenze Sociali e Sanitarie Onlus di Arezzo, sono di nuovo in attesa dello stipendio di maggio, e presumibilmente anche di giugno, che per contratto va pagato entro il 20 del mese successivo. Anzi, questa volta è peggio del solito perché ad oggi non c’è neanche un responsabile legale a cui chiedere conto del mancato pagamento dopo la vicenda del giugno scorso che ha di fatto azzerato il cda della cooperativa.
Come si ricorderà i vertici della cooperativa madre Reses (ex Agorà), di cui Residenza Recanati è una consorziata, sono infatti coinvolti in un’indagine su presunte evasioni fiscali con denunce e arresti. Secondo la Procura di Arezzo con il sistema di “cooperative apri e chiudi” si sarebbe messo in atto un meccanismo che avrebbe favorito un’evasione di ben 26 milioni di euro.
Domani mattina si sarebbe dovuto tenere un incontro fra i rappresentanti sindacali e la direttrice dell’Area vasta 3, ma oggi pomeriggio le stesse organizzazioni sindacali hanno declinato l’invito. “E’ due volte, spiega Laura Raccosta della Cisl, che chiediamo un incontro congiunto, noi, l’Asur e Reses, è cioè il consorzio che accorpava in sè anche Residenza Recanati, la cooperativa che gestisce i due servizi sanitari. L’invito che ci è giunto, invece, è solo per noi e il giorno dopo l’Asur ha concordato di incontrare da sola Reses. Non capiamo proprio perché l’Asur continua a chiamarci separatamente: perché l’uno non deve sapere dell’altro? E’ per questo motivo che abbiamo fatto sapere che non saremo andati all’incontro”.
Difficile capire come muoversi ora: o la Reses assume direttamente la gestione dei due servizi, RSA e Srr, e provveda a quanto necessario oppure dichiara apertamente di non essere interessata a farlo così che l’Asur possa adottare altre soluzioni e provvedere lei, nel frattempo, a pagare lo stipendio a chi con professionalità e dedizione continua a garantire il servizio.
4 commenti
L’idea originaria della cooperativa di lavoro era ben altra ma sono riusciti a rovinare pure questa che,invece avrebbe potuto essere valida soluzione a tante problematiche attuali.
Quindi?
Sembra che il modello cooperativo, pur godendo di notevoli agevolazioni normative, si presti a giochetti poco corretti. Ma non si possono fare controlli più accurati prima di affidare una struttura così delicata a una cooperativa che aveva già dato qualche problema, se non ricordo male?
Non pagano i dipendenti ed evadono per ben 26 milioni di euro. In galera a vita.