Astea non è solo un brand, una solida multiutility che eroga una serie di servizi ma una realtà fatta di persone, di clienti e di collaboratori attivi, che credono nell’Azienda e la arricchiscono grazie al loro impegno e contributo.
Giorno dopo giorno, anno dopo anno, Astea realizza gli obiettivi “tecnici” della propria mission e contemporaneamente si spinge progressivamente sempre più avanti nel realizzare una visione sintetizzata nella formula “dare valore al territorio per migliorare la qualità della vita delle persone”. Il concept-guida di quest’anno scelto dalla Direzione Aziendale, non a caso è focalizzato proprio sul tema della persona, e si concretizza nella copertina del nuovo Rapporto di sostenibilità: un vero e proprio “specchio” dove chi legge potrà vedere riflesso sé stesso e riconoscersi nel brand come vero protagonista dell’articolato mondo dei servizi e dei valori Astea.
I testi delle sezioni economica, sociale e ambientale, sono preceduti da un testo introduttivo, uno storytelling narrativo ed emozionale, concepito come introduzione alle varie “sfere” di attività ricche di dati, “numeri”, diagrammi ed approfondimenti tecnici.
E’ sulla base di questi presupposti che il Gruppo Astea presenta il suo Rapporto di Sostenibilità 2020.
Il giornalista Paolo Notari ha introdotto i relatori. Dopo i saluti dei sindaci di Osimo, Simone Pugnaloni e Recanati, Antonio Bravi ha preso la parola il giornalista e docente Luiss, Francesco Giorgino. E’ stato poi la volta dei saluti del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Ha seguire ha parlato, in collegamento online, il Direttore Generale di Utilitalia, Giordano Colarullo. Poi hanno tenuto la loro relazione Fabio Marchetti, Amministratore delegato Astea e Massimiliano Riderelli Belli, direttore generale di Astea e ha concluso il giornalista Roberto Giacobbo.
Un quadro di insieme che parte, come ogni anno, dall’aspetto economico dell’azienda, che ha un valore di produzione di 48.191.685 euro. In aumento il patrimonio netto, che da 106 milioni registrati nel 2019 passa ai 110 milioni dell’anno scorso. Gli investimenti sono passati da 14 a 24 milioni di euro imputabili soprattutto all’avanzamento del progetto di realizzazione dell’impianto per il trattamento della frazione organica dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, finalizzata alla produzione a Ostra di biometano e ammendante. Un impianto unico nel suo genere nelle Marche e che dal 2022 potrà rispondere al fabbisogno della provincia di Ancona per lo smaltimento dell’umido organico, finora portato fuori regione.
La partecipazione delle risorse umane è fondamentale per qualsiasi impresa. “In questo rapporto – dice Massimiliano Belli, direttore generale Astea Spa – abbiamo scelto di dare la parola ai nostri dipendenti che sono lo stakeholder più importante. La stessa impostazione e la grafica selezionata mostrano che al centro dell’azienda e delle politiche di sostenibilità ci sono anche i collaboratori motivati e focalizzati sugli obiettivi aziendali”.
Settori di competenza.
Acqua: un impegno costante per tutelare una risorsa fondamentale
Astea ha svolto analisi su 167 campioni dell’acqua alla fonte, 980 quelli sulla rete di distribuzione, con zero parametri non conformi, per un totale di circa 31.000 parametri analizzati. A tutela dell’ambiente, Astea ha realizzato nel corso degli anni ben 16 fontane pubbliche, che a tutto il 2020 hanno erogato 30,5 milioni di litri. Il risvolto ambientale è tangibile: prendendo come campione una bottiglia da 1,5 litri con peso di 30 grammi, sono state evitate all’ambiente ben 20,56 milioni di bottiglie corrispondenti a circa 6.100 quintali. Inoltre sono stati effettuati rinnovi sulla rete dell’acquedotto e importanti investimenti sulla rete fognaria (1,4 milioni di euro) e sugli impianti di depurazione (1,1 milioni di euro) che proseguiranno anche negli anni futuri al fine di assicurare un sistema di raccolta ottimale ed i migliori trattamenti sulle acque reflue prima di essere reimmesse nell’ambiente.
Energia elettrica: ottimi i livelli di servizio
Attraverso Dea, il Gruppo Astea svolge il servizio di distribuzione di energia elettrica a Osimo, Recanati e Polverigi, dove sono in aumento le cabine telecontrollate complessive: 75 su 559 totali nelle tre città (il 13%) al fine di assicurare tempi di intervento più rapido in caso di guasti con riduzione dei disagi per gli utenti. Nel 2020 Dea ha realizzato la prima cabina di trasformazione interamente interrata in sostituzione di una fuori terra in modo da permettere una migliore integrazione architettonica con alcune nuove costruzioni del posto.
Illuminazione pubblica: aumentano i punti led
Il Gruppo Astea, sempre tramite la controllata Dea, ha in gestione 13.222 punti luce pubblici tra Osimo, Recanati, Montelupone e Santa Maria Nuova. A questi si sono aggiunti dal 1 settembre 2020 anche i punti luce di Agugliano (847) e Polverigi (1.230) dove sono già in corso i lavori per la sostituzione delle attuali lampade installate con soluzioni a basso consumo e resa cromatica ottimale.
Igiene urbana: record per la raccolta differenziata
Ad Osimo la differenziata si è attestata al 76,6%, dato che ne fa ancora il miglior Comune delle Marche tra quelli sopra i 30 mila abitanti. A Numana la differenziata è arrivata al 75,1%. In aumento rispetto all’anno precedente l’attività del Centro di Riuso a San Biagio di Osimo: 1.924 utenti hanno conferito materiali (+320 rispetto al 2019), 2.386 quelli che hanno ritirato (+300). La quantità di materiale riutilizzato e dunque non inviato in discarica sale da 33,1 a 40 tonnellate.
Fornitori:
Il 58% della spesa per acquisti di beni e servizi e per l’appalto di lavori è stata assegnata a fornitori delle provincie di riferimento di Astea (Ancona e Macerata) con ricadute economiche rilevanti sul tessuto economico locale.
Abbiamo a cuore le ragioni di tutti, anche dei piccoli:
“Le dimensioni ed il volume di affari –spiega l’amministratore delegato Fabio Marchetti- appaiono sempre più determinanti per competere in un contesto in cui operano pochi grandi operatori e le numerose piccole entità locali rischiano di essere fagocitate, perdendo la loro autonomia. Una crescita graduale, anche attraverso unioni e meccanismi di aggregazione innovativi, come il contratto di rete, consentirebbe di mantenere le decisioni a livello locale e di non cancellare l’identità di aziende che hanno fatto la storia del territorio e che possono rispondere alle richieste ed alle esigenze del cittadino, con cui mantengono un rapporto di prossimità e di conoscenza”.