La civica “SiAmo Loreto” interviene su quello che definisce un silenzio assordante della politica sulla questione del “Santa Casa” di Loreto, la lista capeggiata da Cristina Castellani lo fa per mano di colui che sin dal 1993 ha portato avanti le battaglie a difesa di questo che è un Ospedale diverso, per molti aspetti, dagli altri. Difatti Gianluca Castagnani esordisce sul fatto che ci si trova in una evidente situazione di stallo, (o di regresso?) se si valutano ad esempio i servizi ambulatoriali non ancora attivati o all’improvviso interrotti: dove sono finite le specializzazioni previste?
Un’altra situazione è quella dei lavori nell’ala est della Medicina: stanze vuote che devono essere adibite al ricovero ma che ancora non vedono avviarsi i lavori necessari per la “messa a norma”. Eppure – prosegue Castagnani – I grandi ospedali come quello di Torrette chiedono continuamente anche all’Ospedale di Loreto, se ci sono posti disponibili per la dimissione di pazienti post acuzie. Ci si spieghi una volta per tutte cosa blocca queste operazioni.
In radiologia era programmato un turn over della strumentazione, per esempio quella degli Rx che risulterebbe ormai obsoleta. La lista SiAmo Loreto chiede quando arriveranno le nuove apparecchiature. Castagnani evidenzia anche il fatto che per un esame di Emoglobina glicata, ad esempio, il sangue in provetta deve viaggiare sino ad un altro laboratorio lontano quando invece un semplice strumento atto allo scopo eviterebbe diagnosi allungate di giorni, soprattutto per pazienti a rischio come i diabetici.
Evidenziando il buon lavoro svolto sotto emergenza pandemica da parte della Direzione Generale dell’Asur, lo stesso impegno ed efficacia – proseguono I due consiglieri – vorremo però vederlo anche nell’ordinaria amministrazione.
Chiediamo pertanto uno sforzo reale per colmare queste lacune: più posti letto post acuzie in Medicina e che sia veramente un reparto ad alta intensità curativa – cosiddetto CR1 -, un Punto di Intervento maggiormente attrezzato anche sotto il punto di vista delle risorse umane, il laboratorio analisi con strumenti che ritornino laddove prima erano presenti, una sala chirurgica di nuovo funzionante e poliambulatori con servizi che non siano solo sulla carta. Di contorno, assistiamo alla chiusura definitiva del bar. Pazienti e parenti dei malati costretti a rifornirsi in macchine per gli snack e bevande e, se si fa il confronto con le macchine per snack e bevande di altri ospedali parrebbe che I rpezzi siano anche più alti. La riapertura del bar in un Ospedale è un servizio di pubblica utilità che va mantenuto.
Alla politica invece la lista SiAmo Loreto chiede meno chiacchiere sui massimi sistemi e, oltre a mantenere e valorizzare le eccellenze che si hanno (diagnosi prenatale, fisiatria, chirurgia orale, allergologia) occorre dotare l’Ospedale di Loreto di quello che necessita e rivedendo il Piano Sanitario nella direzione che il Santa Casa merita; anche se i loretani, non avendo eletto nessuno in Regione – dato che hanno disperso i loro voti – non meritano questo trattamento e con essi tutto il vasto bacino di utenza.
1 commento
Adesso al timone della Regione ci sono partiti abbastanza “vicini” a questi due signori di Loreto, perciò politicamente dovrebbero avere una certa facilità a realizzare quanto reclamano. Piuttosto, anzichè andare sempre con la mente indietro, perchè non provano a delineare una funzione e un ruolo preciso per l’ospedale locale, considerando che non sta scritto da nessuna parte che prima di tutto debbono essere considerate le “eccellenze” (?) dei grandi ospedaloni regionali. Quando si parla di “medicina del territorio”, come fatto nei mesi duri della pandemia, bisogna essere concreti, altrimenti ognuno si gira la frittata come gli piace!
P.S. – Per le scuole di via Marconi cosa si aspetta? Sono passati oltre cinque anni dal terremoto…