sabato 29 maggio 2021 dalle ore 16 alle 19 alcuni cittadini manifesteranno il loro dissenso per i 210 mila euro di soldi pubblici che si vogliono utilizzare per rattoppare e illuminare il capannone Nervi. La manifestazione con conferenza stampa sarà fatta davanti al Capannone.
Il vice sindaco Rosalba Ubaldi qualche giorno fa spiegava: “Si stanno diffondendo voci molto distanti da ogni principio di verità e molto deliranti in merito all’intervento di restauro e risanamento conservativo delle parti più ammalorate del capannone Nervi per 90.000 €.
Il Comune ha programmato l’intervento con il finanziamento erogato dalla Legge 160/2019 art. 1 comma 29 bis (quella che prevede ogni anno per i Comuni delle nostre dimensioni la cifra di 90.000 € già utilizzati da questo Comune negli anni precedenti per gli scopi previsti), integrato dal D.M. 11 novembre 2020 che per quest’anno prevede il raddoppio del finanziamento. Grazie a questo contributo governativo che non grava in alcun modo sul bilancio comunale, nel corrente anno abbiamo deciso di finanziare la manutenzione della copertura dell’ex mercato ittico e il restauro e risanamento conservativo del Capannone Nervi.
Va ricordato che il Comune ha l’OBBLIGO di manutenere, conservare, tutelare e valorizzare il Capannone Nervi dopo l’apposizione nel 2002 da parte della Sovrintendenza del vincolo quale testimonianza di Archeologia Industriale, a prescindere dal progetto di illuminazione che usufruisce di un altro finanziamento”.
Le spiegazioni della Ubaldi, però, convincono poco i cittadini che da tempo stanno manifestando contro il progetto del Nervi: non contestano la decisione di eseguire finalmente lavori di manutenzione sulla struttura, ma chiedono chiarimenti sul finanziamento da cui sono stati ricavati quei fondi. Inoltre mettono in dubbio che questo intervento, ritenuto parziale e non strutturale, possa in qualche modo ritenersi utile allo stato attuale delle cose. La struttura, dicono, va prima di tutto analizzata dal punto di vista strutturale e solo dopo si fa un progetto con un cronoprogramma pluriennale di interventi. Va anche tenuto conto che la zona è da caratterizzare per quanto attiene alla contaminazione del terreno e che prima di tutto – suggeriscono i cittadini – bisognerebbe occuparsi dell’eventuale bonifica.
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Dati tecnici, scientifici per cortesia. Da tutte le parti. E resta il dubbio sulla “manina” locale che ha agevolato il finanziamento regionale…