Cade letteralmente a pezzi la tomba dei fratelli Leoni, posta a fianco del sacrario dei caduti, all’ingresso del vecchio cimitero cittadino. Gli affreschi interni sono ormai andati tutti perduti, parte del tetto è già crollata tanto che la zona vicina è stata transennata dal Comune per evitare problemi.
Al suo interno le spoglie, in tre grandi sarcofagi, dei tre fratelli Leoni: Remigio, Anastasio e Leone che nel loro atto testamentario, non avendo eredi diretti, hanno donato la tomba all’allora Congregazione di Carità. La famiglia Leoni era un’istituzione nella fine dell’ottocento nella cittadina leopardiana. La loro abitazione, poi trasformata con la loro morte nella sede dell’ex Enel, ospitò il poeta Giosuè Carducci nel 1898 nel suo breve soggiorno a Recanati quando venne ad inaugurare l’Aula Magna del nuovo Palazzo Comunale dove tenne la prolusione in onore del poeta Giacomo Leopardi. Tanto che la via, dove sorgeva la casa Leoni, venne intitolata negli anni successivi proprio a Carducci.
Ora per la tomba si dovrà decidere che fare: se venderla all’asta al migliore offerte, che si dovrà impegnare anche a salvaguardare quel che resta dei suoi precedenti proprietari o rimetterla a nuovo con fondi pubblici e utilizzarla magari a luogo per l’eterno riposo di qualche benefattore della città quale segno di riconoscenza.
8 commenti
Ma a noi che KAISER ce ne frega dei fratelli de di c…zi?
Avranno dei parenti degli eredi siamo al colmo dei colmi soldi pubblici da buttare al vento quando qua nelle Marche abbiamo opere da portare a termin come la Fano-Grosseto il doppio binario Ancona-Orte il collegamento con l’interporto che da soli sono miliardi!!!!!
Lasciate perdere non avete cu c..zo da fare se non fare polemiche sul nulla da risolvere con soldi che non ci sono!
Osvaldo, Fabio, Pippo, Pluto ,Paperino, sei la conferma che quando qualcuno indica la luna…tu guardi il dito. Coglione.
A.T. TELEFONO CASA !!!!
Il commento alla foto di Asterio(A.T) che ci riporta al capolavoro di Rambaldi ET, è da premiare!
Elliot…te le fo no ca sa!!!
Be’, mi sembra risposte poco attendibili, se è una famiglia che a sua volta avrebbe fatto il bene della classe sociale in cui non erano borghesi, il comune con i soldi pubblici che hanno preso deve sistemare la tomba come ricordi di chi aveva amore per il prossimo
Che volete che glie ne fregano a questi della tomba in degrado dei fratelli Leoni sono
troppo impegnati a dover acquistare la villa Gigli a Porto Recanati.
Quando un bene e’ di pubblica utilita ,chissa perche diventa di nessuno,lo si danneggia e paga panfo!!!oltre ad essere segno di disprezzo nei confronti di chi l’ha donato!! Poi questa foto sta a dimostrare che a parte le intemperie che hanno danneggiati l’interno di questo tempietto ,l’esterno dimostra che anche involontariamente si e’ provocato un danno,non ci si preoccupa di farne denuncia al legittimo proprietario e cosi vanno le cose da per tutto non solo a Recanati!!!! E ora di togliere l’aggettivo qualificativo Justissima ,civitas o quanto meno cambiarlo in Jniustissima Civitas!! Sic transit Gloria Mundi!!!!
Grande Ancunetà!
Fatte sentì qualche volta in radio…ci manchi!