“Il tuo denaro ha bisogno di essere purificato” e così scatta la maxi truffa da oltre un milione di euro messa in atto dal 2011 al 2018 da tre recanatesi nei confronti di 6 concittadine assistite dall’avvocato Alessia Pepi.
Sotto accusa O.R. e G.R., indagati per truffa, e L. P., per riciclaggio.
La donna sarebbe riuscita a far credere ad una sua vicina, particolarmente fragile e credulona, che lei era in grado di compiere una serie di riti di purificazione sul suo denaro in modo che non le avrebbe più in futuro creato problemi a lei e alla sua famiglia. Ed è stata proprio lei a convincere anche altre sue 5 amiche a fare altrettanto e a fidarsi della donna a cui avrebbero versato somme in contanti da purificare per assicurare la salute ai familiari. In tutto la bella somma di un milione e 113mila euro.
Ma quando le donne hanno incominciato a chiedere indietro i loro soldi e non sono riuscite ad avere nulla, hanno finalmente capito di essere state raggirate e da qui è scattata la denuncia. Qui soldi – dalle indagini effettuate dagli inquirenti – erano finiti nelle mani di un altro familiare e di loro si erano perse ogni traccia. Così sono finiti sotto accusa i tre recanatesi: i primi due perché avrebbero preso i soldi dopo avere inventato la storia del rito purificatorio e l’altro perché avrebbe materialmente versato le somme su conti correnti diversi, soldi che sarebbero stati utilizzati anche per pagare le rate del mutuo della casa.
I tre indagati, che sono difesi dagli avvocati Simone Santoro e Gian Luigi Boschi, hanno ora venti giorni per proporre la loro versione dei fatti.
11 commenti
Ancora ci sono fessi che credono a queste boiate della “purificazione” del denaro? Ma veramente siamo all’età della pietra!
Sei persone truffate per circa 1.200.000 €,media quasi 200.000 € a testa.Significa che viviamo in una città davvero ricca,anche se non lo appare in tutta chiarezza.
Ti faccio una media diversa: 5 persone con 2000 euro e uno con 1.190.000.euro
Quindi 5 morti di fame e un facoltoso.
Città ricca? No, piena di molti poveri e di alcuni ricchi.
O…per caso conosci i protagonisti?
Se io mangio 4 pollastri e tu zero, la media è due a testa. Tu però stai digiuno.
Stessa considerazione.
Sono ,le une e le altre,semplici ipotesi.Ma a me sembra alquanto improbabile che uno che ha accantonato 1.190.000 € sia tanto coglione da lasciarsi infinocchiare in questo modo.
D’ora in poi ti chiameremo “Gianni Ipotesi”!!!!
mentre io vi chiamerò ” coraggiosissimi anonimi”.
Ci vuol coraggio a firmare certe castronerie!
Meglio rimanere anonimi, caro Gianni Ipotesi!
Chi definisce castronerie gli altrui punti di vista,ancorchè del tutto diversi dai propri, corre il grosso rischio di essere nient’altro che un fesso dichiarato,che l’anonimato copre soltanto in termini formali.
Quindi?
Chi risponde a chi si firma dovrebbe firmarsi o essere più educato altrimenti è vigliaccheria.