Lettera aperta a tutti i genitori, alunni e colleghi.
In questa ormai sempre più delicata fase di crisi sociale ed economica che va di pari passo con la pandemia da Covid 19, è venuto il momento per un gruppo di docenti di esporre le proprie idee e di riflettere sulla situazione attuale che viene imposta dai DPCM, dalle Ordinanze Regionali e non da ultimo dalle circolari dei Dirigenti Scolastici.
La scuola pubblica italiana nell’ultimo anno ha subito una vera e propria rivoluzione, rendendo possibile e concreto quello che il Piano Nazionale della Scuola Digitale auspicava per le opportunità dell’educazione digitale. Una rivoluzione quasi a costo zero, poiché resa possibile grazie ai sacrifici dei docenti che con un grande sforzo silenzioso, con umiltà e con un grande senso del dovere si sono rimboccati le maniche ed hanno fatto del loro meglio per realizzare ed attuare, molto prima delle fumose linee-guida emanate dal Ministero, una nuova modalità di fare scuola.
Fino ad oggi, pertanto, tutto il personale della scuola ha sempre messo al primo posto i propri doveri, convinti che la scuola italiana abbia una funzione costituzionale fondamentale, che non sia solo un servizio pubblico, considerando i suoi fruitori cittadini a tutti gli effetti e non meri utenti/clienti.
Ora, però, è inevitabile ricordare e sottolineare che esistono dei DIRITTI FONDAMENTALI ed il diritto alla salute è uno di questi.
Visto l’aumento dei contagi nella nostra Regione e l’inserimento della provincia di Macerata in zona rossa, si ritiene che le modalità della prestazione lavorativa dei docenti e del personale ATA in presenza debbano essere ripensate così come quella degli alunni impegnati nei laboratori e non.
Infatti, l’art.6 comma 2 del DPCM del 2 marzo 2021, stabilisce che “le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, assicurano le percentuali più elevate possibili di lavoro agile …” e l’articolo 48 del Capo V del DPCM, contenente le misure di contenimento del contagio da mettere in atto nelle zone rosse, esplicitamente richiama i datori di lavoro pubblici a “limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza”.
Come è già successo lo scorso anno per un periodo abbastanza lungo, i docenti hanno erogato la prestazione lavorativa in forma agile dalla propria abitazione e, in un’ottica di contenimento della pandemia, dovrebbero essere esentati dal recarsi quotidianamente a scuola per prestare servizio spostandosi anche da Comuni diversi.
La didattica a distanza sicuramente è stancante, sicuramente è difficoltosa per seguire le spiegazioni, sicuramente costringe i ragazzi a restare collegati per diverse ore al giorno, sicuramente le piattaforme a volte funzionano e a volte no, sicuramente sminuisce l’importanza del contatto visivo tra docente e alunno, sicuramente si possono trovare mille altri difetti in questo modo di fare lezione, ma ad oggi rappresenta l’unico sicuro per tutti: docenti e non docenti, alunni e genitori.
Sono stati mesi duri per tutti e probabilmente ce ne saranno ancora ma, considerato l’aumento esponenziale dei contagi anche nelle fasce giovanili, i docenti scriventi vogliono difendere il diritto alla salute degli alunni, delle loro famiglie, delle persone fragili e il proprio, invitando i dirigenti scolastici delle scuole “superiori” della provincia di Macerata a pensare al bene dei loro alunni, annullando l’organizzazione delle attività laboratoriali in presenza e dando la possibilità al personale scolastico di espletare il lavoro in modalità agile, in modo da non rendersi complici della diffusione di questo virus.
Siamo in un momento difficile perché il virus è cambiato ed è più trasmissibile a causa delle varianti e quindi crediamo che sia giunto il momento di far sentire pubblicamente la voce degli insegnanti a difesa del diritto alla salute di tutti, nessuno escluso: occuparsi della scuola da parte dei dirigenti scolastici consiste anche nel proteggere la salute degli insegnanti, degli alunni e delle loro famiglie, interpretando con civiltà ciò che spesso le norme scrivono in modo generale e astratto.
Recanati, 14/03/2021
Un gruppo di docenti di Recanati