Passo in avanti per la realizzazione della ciclovia turistica del Musone, con capofila il Comune di Osimo e della ciclovia turistica del Potenza, con capofila il Comune di Recanati. Entrambi gli interventi sono finanziati dalla Regione, per un importo di 650mila euro ad opera, ma i soggetti attuatori sono i Comuni. La Regione ha liquidato ai Comuni gli anticipi del 30 per cento sui finanziamenti complessivi, pari a 195mila euro ad opera. Anticipi che consentono ai Comuni di avviare immediatamente la progettazione definitiva ed esecutiva, per poi procedere nei prossimi mesi alla realizzazione delle opere, da concludersi entro il 2021.
“La Regione, nella logica di creare una rete interconnessa e intermodale di infrastrutture, è attenta a non lasciare indietro né il trasporto su gomma e su rotaie, né le piste ciclabili, perché, nella nostra visione di insieme, ogni mezzo di trasporto deve essere intercambiabile – spiega l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Francesco Baldelli -. Così come vogliamo realizzare una rete stradale e ferroviaria che colleghi il nord con il sud della regione e la costa con l’entroterra, allo stesso modo vogliamo realizzare una rete ciclabile regionale costituita da un asse costiero nord-sud che percorra la fascia adriatica e si connetta con le direttrici trasversali est-ovest disposte lungo le principali vallate fluviali. Le ciclovie turistiche del Musone e del Potenza rientrano in questo progetto”.
“La ciclovia turistica del Musone rappresenta un progetto importantissimo per tutta la Regione. Da nord a sud, da est a ovest – ha aggiunto l’assessore alle Piste ciclabili, Giorgia Latini– è fondamentale realizzare questi progetti perché permettono ai tanti appassionati – che ogni giorno crescono sempre di più – di attraversare e visitare pedalando il nostro bellissimo territorio, dalla montagna alla costa. Tra borghi storici, strade e fiumi, sostando lungo il percorso, è un’esperienza fantastica che permette di valorizzare la nostra regione rispettando ciò che abbiamo intorno a noi”.
Per entrambe le piste è prevista la realizzazione di un primo stralcio. La ciclovia del Musone, quando sarà completa, collegherà Numana con Cingoli, passando per Loreto, Recanati, Osimo e Filottrano. Il primo stralcio ad essere realizzato sarà il tratto che parte dalla frazione osimana Padiglione per poi arrivare – attraverso la pista ciclabile Girardengo di Campocavallo – fino alla stazione di Loreto e da qui si collegherà a sua volta con la pista ciclabile Fausto Coppi che porta sul lungomare di Porto Recanati in zona Scossicci, per una lunghezza di 13 chilometri. La ciclovia del Potenza, quando sarà completa, collegherà Porto Recanati con Fiuminata e Sefro, passando per Recanati, Montelupone, Macerata, Pollenza, San Severino Marche, Castelraimondo e Pioraco, per una lunghezza complessiva di 70 chilometri ciclopedonali dal mare all’entroterra. Il primo stralcio ad essere realizzato sarà il tratto tra Porto Recanati-Recanati e Montelupone, per una lunghezza di 23 chilometri.
3 commenti
Una devastazione e uno scempio senza precedenti. Andate a vedere i lavori lungo il Fiume Potenza fatti in prossimità della zona ind. le di Porto Recanati. Hanno abbattuto MIGLIAIA di alberi, fatto strage di pesci e creato un deserto. Adesso sopra il deserto ci vogliono fare la ciclovia, pensate che bello pedalare in questo paesaggio lunare.
Sciocchezze. Hanno messo in sicurezza gli argini. Di alberi ne rimetteranno a dimora altrettanti di quelli tagliati. Erano tutte acacie.
La realizzazione delle piste ciclabili e gli incentivi per un turismo lento sono un fatto positivo, ma la mutenzione e gestione di queste ciclovie lo è ancora di più. La pista ciclabile lungo il Potenza è stata già fatta (molto mal fatta) alla fine degli anni ottanta del secolo scorso, hanno rovinato il naturale scolo dei campi verso il fiume , hanno favorito l’erosione gli argini, hanno fatto l’autostrada per la malavita che così dall’hotel house poteva, in motocicletta, raggiungere strade interne meno controllate. Ivi anni fa è stato trovato nella sua auto un poveretto morto probabimente per overdose. Ci si trovano rifiuti di ogni genere, anche molto pericolosi. Senza contare le centinaia di milioni di lire spese per questo scempio. Quindi i comuni si facciano un serio esame di coscienza. Ce la faranno a gestire queste ciclovie oppure no?