La mozione comunale di Loreto votata all’unanimità due mesi fa è stata portata all’attenzione del capogruppo regionale dei Civici Giacomo Rossi dal consigliere comunale Gianluca Castagnani.
Il rappresentante della lista locale “SiAmo Loreto” ha sottoposto a livello regionale qeusta pesante problematica e ha redatto personalmente una mozione regionale proprio avente ad oggetto il “contributo a fondo perduto per i Comuni ospitanti Santuari meta di pellegrinaggi di rilevanza nazionale ed internazionale”. Per l’atto depositato oggi – afferma Giacomo Rossi – ringrazio tutti i capogruppo della maggioranza regionale che lo hanno firmato, esso vede la sigla oltre che di Rossi anche di Jessica Marcozzi (Forza Italia), Carlo Ciccioli (FdI), Renzo Marinelli (Lega Marche) e Dino Latini (Udc) e il consigliere comunale Gianluca Castagnani per avermi sottoposto il problema.
Nella mozione evidenziamo come non solo Loreto si trova , senza usare eufemismi, “in ginocchio” ma anche altri comuni marchigiani sedi di Santuari mariani e che vedevano presenza di pellegrini e turisti in ogni momento dell’anno. Per citarne alcuni Campocavallo di Osimo, il Santuario della Madonna del Pianto a Sant’Angelo in Vado o quello del Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana e quelli, per citarne ancora altri, della Madonna delle Grazie a Monteprandone o quello suggestivo di Macereto, nelle zone del sisma, più precisamente a Visso o, ancora il Santuario della Madonna dell’Ambro. Attorno ad essi ruota un’economia legata alla produzione di articoli religiosi o artistici con manifatture anche preziose di un artigianato che va tutelato e sostenuto. Si pensi inoltre a tutto l’indotto della ristorazione, dei bar e molto altro legato alla ricezione turistica. La mozione ricorda come il cosiddetto “bonus per i commercianti delle città Santuario è stato così inserito nella Legge di Bilancio Nazionale, seppure di modesta entità (10 milioni di euro); attualmente manca però l’elenco ufficiale dei Comuni che ne possono vantare credito ed il relativo decreto attuativo;
rimarrebbero comunque fuori molti comuni sedi di Santuario anche con poche migliaia di abitanti ma con luoghi di richiamo turistico con pellegrinaggi, al contempo rimane fuori tutto l’indotto che fornisce i prodotti artigianali ed artistici alle medesime botteghe contemplate dal contributo dei 10 milioni di euro;.
Con questo atto, che sarà iscritto all’ordine del giorno si spera del prossimo consiglio regionale, si chiede al Governo e quindi ai Ministeri competenti, che il lavoro da essi già iniziato con il “Contributo a fondo perduto per i centri storici”, venga completato ed integrato tramite una previsione normativa anche in apposito Decreto Legge, con uno specifico capitolo di spesa riguardante esclusivamente i comuni di piccole e medie dimensioni sedi di Santuario meta di pellegrinaggio, i quali, con i loro luoghi di devozione, danno prestigio all’intera nazione italiana. Inoltre si chiede che venga predisposto quanto prima anche un nuovo contributo a fondo perduto rivolto ai soggetti esercenti attività di impresa di produzione e di vendita di beni o servizi al pubblico, dei comuni sedi di pellegrinaggi, oggi pesantemente colpiti dalla pandemia e dall’assenza di turisti e pellegrini.
Giacomo Rossi
capogruppo regionale Civici
1 commento
Diciamo che, per stare davvero sul pratico, che tutto ‘sto elenco si riduce a una sola località: Loreto, che campa sui pellegrini. Dopo il buco nell’acqua subito dal Giubileo aeronautico, nonostante la proroga di un anno (bah, come funziona ‘sto sistema dal lato religioso e della fede lo sa, forse, solo il Padreterno!), adesso si cercano “ristori” da aggiungere ad altri. Un trucchetto sentimental-clientelare, accompagnato dal piagnucolare di chi, a Loreto, anche in periodi normali non ha mai brillato per qualità dei servizi al turista. A parte i pontifici, che hanno sempre contato sulla benevolenza dei vari sindaci.