Credevano di farla franca autocertificando la riscossione di redditi di gran lunga inferiori rispetto a quelli effettivamente conseguiti. I finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo hanno scoperto 5 persone beneficiare indebitamente dell’“esenzione ticket”, prestazione sociale agevolata introdotta per le categorie più bisognose ed accessibile previo rispetto di alcuni requisiti.
Gli accertamenti condotti hanno svelato che i 5 soggetti, tutti ultracinquantenni, hanno omesso di autocertificare una parte dei redditi percepiti nel 2015, allo scopo di procurarsi prestazioni sanitarie gratuite nel corso del 2016. Le false attestazioni hanno aggirato i paletti fissati dalla legge 24/12/1993, n. 537, in materia di esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, la quale, in presenza di alcune condizioni personali e sociali associate a determinate situazioni reddituali, prevede il diritto all’esonero alla contribuzione del costo (ticket) sulle prestazioni di diagnostica strumentale, di laboratorio e sulle altre prestazioni specialistiche ambulatoriali.
Più in particolare, attraverso l’incrocio dei dati e delle notizie in possesso dei finanzieri con le informazioni fornite dalle banche dati, è stato possibile circoscrivere l’indagine, tra i residenti nella Provincia di Fermo, ad una ristretta platea di contribuenti connotati da specifici alert, individuati nell’ambito di un’analisi di rischio predisposta, a livello centrale, dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma. Tale Reparto Speciale della Guardia di Finanza è deputato, tra l’altro, all’elaborazione di percorsi operativi capaci di segnalare posizioni a rischio di truffe al Sistema Sanitario Nazionale attraverso l’individuazione di nominativi di soggetti redditualmente incoerenti rispetto all’esenzione richiesta.
L’attività di servizio, tuttora in corso, ha consentito di contestare le relative sanzioni pecuniarie ai responsabili, comprensive delle somme indebitamente percepite, delle penali e degli interessi.
L’azione della Guardia di Finanza nel comparto della spesa pubblica e, nello specifico, delle agevolazioni di carattere sanitario, mira a perseguire tutte le condotte illegali di spreco, malversazione e indebito accesso a prestazioni assistenziali che generano iniquità e minano la coesione sociale, pregiudicando la corretta destinazione delle risorse dello Stato in un settore strategico per il Paese.
In particolare, in questo ultimo periodo, caratterizzato da una diffusa richiesta di sovvenzioni pubbliche per sopperire alle situazioni di difficoltà economiche connesse all’epidemia in corso, l’attività di controllo del Corpo è ancora maggiormente e con più incidenza mirata alla verifica che le pubbliche provvidenze siano erogate nei confronti di soggetti realmente ricadenti in condizioni di “sofferenza” e che gli aiuti economici non vadano dispersi, andando a beneficio di chi rappresenta falsamente situazioni di difficoltà.