Da domani i posti di terapia intensiva a disposizione del servizio sanitario regionale saranno 237 e garantiranno una maggiore disponibilità per i pazienti marchigiani e una diminuzione del parametro con cui si calcola l’indice Rt per la classificazione delle Regioni nelle zone gialla, arancione o rossa. Nella Palazzina F del Presidio San Salvatore di Pesaro sono stati completati i 17 posti che mancavano per l’applicazione del decreto legge 34 del maggio 2020. “Fondamentale per garantire parametri di sicurezza sanitaria rilevanti – ha affermato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – Dal 19 ottobre, dalla nomina della nuova Giunta, i posti letto di terapia intensiva sono stati portati da 115 a 237 con un importante lavoro corale svolto da tutti i funzionari e dirigenti del Servizio sanitario regionale che devono essere ringraziati per l’impegno profuso in questa seconda ondata”.
Prosegue inoltre la campagna di screening di massa, anche per gli studenti che rientreranno nei plessi scolastici la prossima settimana, che finora ha riguardato 196.824 cittadini che hanno approfittato di questa opportunità. Ben 1054 sono stati i casi positivi asintomatici rilevati, questo ha interrotto l’azione pandemica di quei cittadini positivi che potevano risultare vettori inconsapevoli dell’epidemia. Attualmente nelle Marche si processano circa 5.000 tamponi giornalieri con una percentuale di positivi del 10%, rispetto. Si registra, inoltre, anche un calo dei positivi sintomatici che, nella settimana appena trascorsa, ha riguardato 2.886, con meno 500 rispetto alla settimana precedente. Anche i ricoveri in Terapia intensiva annoverano un arretramento (77 pazienti su 237 posti disponibili) e pure in Area medica (549 su 1188 posti pari al 46%). Con l’indice rT a 0,98 si spera di poter tornare in Area Gialla. La Regione e il servizio sanitario regionale impegnati sui due fronti, quello dello screening e quello della vaccinazione, portano avanti attività preventive importanti ma è necessario che i cittadini possano proseguire nell’opera virtuosa rispettando le regole di distanziamento interpersonale, l’uso corretto delle mascherine e l’igiene costante.
Nella settimana dal 25 al 29 gennaio, Pfizer dovrebbe consegnare 5.000 vaccini, una fornitura sottosoglia rispetto al dato concordato di 9.750 dosi settimanali per le Marche. La prima fase della vaccinazione doveva riguardare tutto il personale della sanità pubblica e privata, RSA e soggetti fragili e persone di disabilità. Ma la limitazione della fornitura e l’obbligo di tenere una scorta del 30% hanno impedito di vaccinare nuovi soggetti. “Fino ad oggi– sottolinea l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – sono stati consegnati 38.000 vaccini, ma la doppia somministrazione sta a significare che siamo solo al 50% della fornitura, rispetto al dato delle 40.000 persone da sottoporre al trattamento nella prima fase. Nelle RSA, mediante un accordo tra la Regione Marche e i Medici di Medicina Generale sono stati vaccinati 1.514 ospiti, tuttavia in assenza della fornitura concordata il processo di somministrazione è stato interrotto per procedere alla somministrazione dei richiami che prosegue anche nei giorni festivi. Stando a quanto è stato preannunciato dal Commissario Arcuri, nella prima settimana di febbraio riprenderà la consegna ordinaria. A quel punto oltre al completamento delle vaccinazioni per soggetti fragili e persone con disabilità si procederà tramite i percorsi attuati per lo screening di massa, nelle stesse modalità organizzative, alla vaccinazione del personale della scuola. Tutto è pronto per la vaccinazione di massa, grazie soprattutto al grande lavoro del nostro personale sanitario. Ci auguriamo che le polemiche politiche strumentali siano al più presto archiviate” ha concluso Saltamartini.