Con una delibera di giunta, viene dato il via libera a questo progetto edilizio.
Per carità, nulla di illecito, però sarebbe opportuna una spiegazione su ciò che si prevede per l’area in oggetto.
Nessuno vuol mettere in discussione i diritti legittimi della proprietà.
Nemmeno vogliamo parlare dei tecnici che hanno fatto il loro lavoro in maniera seria, e che lo stanno facendo per il futuro di quel progetto.
Vogliamo sperare di avere un po’ di chiarezza e rassicurazioni, specialmente sulla solidità patrimoniale dei richiedenti, che non è una cosa di poco conto.
I toni entusiasti dell’amministrazione dovrebbero essere sorretti da basi certe.
Anche le “Torri di avvistamento” furono presentate come una conquista per la città e per il turismo, ma lo spettacolo che oggi si vede quando si entra in città non ci sembra dei più dignitosi.
Lo stesso dicasi per le palazzine vicino al bivio regina presentate come sviluppo del quartiere ed oggi chiuse, recintate e sotto procedura fallimentare.
Della famosa lottizzazione Pierantoni a Montarice, con tanto di investitori internazionali per un resort turistico, non si sa più nulla.
Sul resort “Burchio“ una serie di errori clamorosi hanno portato i risultati che oggi vediamo cioè niente.
A circa 3 KM dalla zona dove dovrebbe sorgere il villaggio Komaros c’è il villaggio ex Santa Cristiana in stato di abbandono a metà opera.
Per non parlare poi delle fidejussioni che il comune non è riuscito ad incassare per le mancate opere di urbanizzazione e che sono andate a finire a debito dei cittadini .
La politica di gestione del territorio è inesistente perché non esistono né visioni né prospettive programmate di sviluppo.
Fuori dal centro storico, Porto Recanati ha perso la sua dignità.
Negli ultimi anni i progetti edili riguardanti il turismo che sono andati a compimento, sono veramente pochi e quei pochi hanno subìto varianti speculative in corso d’opera.
La città gradirebbe un impegno concreto e tangibile che non saranno adottate varianti tese a cancellare strutture ricettive e commerciali in favore di cubatura residenziale.
Dalle prossime prese di posizione dell’amministrazione si capirà se questi possono essere impegni per la città o le solite promesse elettorali tese a sfruttare la disperazione di chi ha il miraggio di un lavoro.
Il segretario del PD Massimo Montali
rad
1 commento
A parte la tanto ampollosa quanto fasulla definizione di “centro storico” per Porto Recanati, di certo c’è il dato, questo sì storico, del largo spazio che nei decenni è stato dato ad avventurieri palazzinari ovunque fosse possibile, senza tener conto (e come si poteva!) di un serio e sostenibile piano di sviluppo urbanistico. Ci sono stati investimenti preliminari, verosimilmente hanno viaggiato “bustarelle” per… addomesticare questo o quell’altro, con il risultato finale che nulla è andato a buon fine. Quando la politica si fa attraverso l’urbanistica si ottiene quello che è sotto gli occhi di tutti: degrado e abbandono, con il sovrappiù di pezzi di territorio sacrificati al cemento. Forse, anzichè fare gli “indignati preventivi”, sarebbe il caso riflettere su come sarà davvero il futuro alla luce della pandemia Covid-19, abbandonando illusioni e nostalgie d’altri tempi. Ma quando le giunte municipali si “infognano” in queste operazioni, c’è poco da star tranquilli.