PORTO RECANATI. E’ stato condannato a due anni per peculato e omissione di atti d’ufficio, per aver sottratto, nel periodo precedente al novembre 2016, 62mila euro dal conto corrente di un disabile affetto da problematiche di natura psichica, il suo ex amministratore di sostegno, il filottranese 66enne Mauro Piccioni. La vittima è il portorecanatese 35enne Francesco Brunori, che percepiva una pensione mensile, deceduto a marzo scorso, nel pieno dell’emergenza Covid. L’amministratore di sostegno era stato nominato dal Tribunale nel 2008 ma dopo otto anni, nel novembre del 2016, sarebbero emerse delle irregolarità nella gestione dei soldi. Alla richiesta di spiegazioni da parte del Tribunale l’amministratore di sostegno non è riuscito a dare alcuna spiegazione e da qui è partita la denuncia e le indagini della Procura.
Ieri mattina si è tenuto il processo con il rito abbreviato, in udienza preliminare. La condanna ha ottenuto il beneficio della sospensione condizionale subordinato al pagamento di un risarcimento di 70mila euro in favore della parte civile.
Il 35enne disabile nel marzo scorso era stato ricoverato all’ospedale di Civitanova per una polmonite e per lui, causa la sua patologia mentale, è stato un grave trauma trovandosi da solo e senza i suoi punti di riferimento. Era pronto al rientro in casa, visto che sembrava essersi ripreso, ma quando ancora era in ospedale era morto improvvisamente. Sull’accaduto l’Asur, dopo che il suo amministratore di sostegno, l’avvocato Poloni, aveva anche presentato un esposto, ha condotto un’indagine interna per chiarire cosa fosse accaduto. Si accertò che la causa della morte di Brunori era stata un’embolia.
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Ma l’amministratore era Piccioni o Poloni?