Anche nelle Marche nascono sempre meno bambini e la denatalità cresce a ritmi preoccupanti. E’ quanto emerge dai dati forniti dall’ISTAT ed elaborati dall’IRES CGIL Marche.
Nel 2019 nelle Marche sono nati 9.670 bambini: record minimo storico, per la prima volta sotto la soglia psicologica dei 10 mila. Rispetto all’anno precedente sono nati 501 bambini in meno (-4,9%) mentre, nell’ultimo quinquennio, sono diminuiti di 2.693 unità (-21,8%). Il calo delle nascite rappresenta un fenomeno nazionale, che peraltro ha assunto un carattere strutturale ma il trend di denatalità registrato nelle Marche nel quinquennio è decisamente più alto di quello nazionale (-16,4%), sostanzialmente in linea con quello delle altre regioni del Centro (-21,5%).
Diminuiscono i figli nati da genitori italiani (-5,2% rispetto al 2018 e -22,2% rispetto al 2014) ma, ormai da diversi anni, diminuiscono soprattutto i nati da almeno un genitore straniero (-3,5% e -29,3%); questi ultimi costituiscono il 16,0% dei bambini nati nelle Marche mentre la percentuale di cittadini stranieri residenti nelle Marche è del 9,0% (sostanzialmente stabile negli ultimi 10 anni).
Prosegue anche la tendenza alla diminuzione della fecondità: nel 2018 il numero medio di figli per donna nelle Marche scende a 1,22. Valori particolarmente preoccupanti se si considera che una popolazione, senza movimenti migratori, per rimanere costante nel tempo dovrebbe avere mediamente 2,2 figli per coppia.
Contestualmente, nel 2019, i decessi nelle Marche sono 17.442, ovvero quasi il doppio delle nascite, in aumento sia rispetto all’anno precedente (+1,6%) che nel quinquennio (+3,7%).
A questi dati vanno aggiunti quelli di coloro che lasciano le Marche per l’estero: 5.792 persone nel 2019, in forte aumento rispetto all’anno precedente (+16,0%), che costituiscono un numero rilevante anche considerando che si tratta solo della punta dell’iceberg di tutti coloro che emigrano all’estero: l’ISTAT, infatti, rileva solo coloro che hanno effettuato il cambio di residenza. Negli ultimi 5 anni, coloro che hanno lasciato le Marche per l’estero sono stati complessivamente 28.818: un numero impressionante soprattutto se si considera che tra di loro ci sono tantissimi giovani, soprattutto laureati, in cerca di migliori prospettive di lavoro e di vita.
Secondo Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della CGIL Marche, “questi dati evidenziano la necessità di affrontare il tema della denatalità con misure strutturali a sostegno della maternità e paternità, a partire da un’adeguata rete di servizi per l’infanzia, che superino l’inefficace politica dei bonus”.
Peraltro, aggiunge, “quello della crescita demografica e del tasso di natalità è uno dei principali obiettivi e sfide indicate dal Governo nelle linee guida per la definizione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza #NextGenerationItalia”.
Per Barbaresi, “occorre però garantire adeguate prospettive di lavoro e reddito; lavoro stabile con retribuzioni adeguate per consentire soprattutto ai più giovani di formare una famiglia e decidere di avere dei figli. A fronte del calo delle nascite e dell’invecchiamento progressivo della popolazione, sono altrettanto necessarie misure a sostegno di una popolazione sempre più anziana, a partire da interventi per la non autosufficienza”.
A fine 2019, la popolazione marchigiana complessiva ammonta a 1.518.400 abitanti, ovvero 6.871 in meno rispetto all’anno precedente e 32.396 in meno rispetto al 2014: quindi è come se in un anno fosse sparito un comune come Urbania o Monte San Vito e, in un quinquennio, una città più grande di Fabriano!
Negli ultimi 5 anni il calo di abitanti interessa 201 comuni (pari all’88,2% dei comuni marchigiani) compensato da una limitata crescita registrata in 27 comuni quasi esclusivamente della fascia costiera. “Un trend particolarmente preoccupante nelle aree interne a partire da quelle colpite dal sisma che consolida un forte squilibrio territoriale e demografico con la riduzione delle nuove generazioni e l’aumento della popolazione anziana” sottolinea Barbaresi.
Infatti, il calo della popolazione non è più compensato neanche dalla componente straniera: negli ultimi 5 anni, la diminuzione dei cittadini stranieri è 4 volte più elevata di coloro che hanno la cittadinanza italiana. Infatti, i cittadini stranieri sono diminuiti del 6,7%, mentre i cittadini italiani sono l’1,8% in meno.
Ancona, 21 ottobre 2020
Nati, morti e cancellati per l’estero nelle Marche
Elab. IRES CGIL Marche – dati ISTAT
2008* | 2009* | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | diff. 2019-18 | % 2019/18 | diff. 2019-14 | % 2019/14 | |
Popolazione al 31 dic. | 1.569.578 | 1.559.542 | 1.541.319 | 1.540.688 | 1.545.155 | 1.553.138 | 1.550.796 | 1.543.752 | 1.538.055 | 1.531.753 | 1.525.271 | 1.518.400 | – 6.871 | -0,5% | – 32.396 | -2,1% |
Nati | 14.637 | 14.620 | 14.085 | 13.856 | 13.196 | 12.633 | 12.363 | 11.904 | 11.482 | 10.669 | 10.171 | 9.670 | – 501 | -4,9% | – 2.693 | -21,8% |
Cancellati per l’estero | 2.379 | 2.781 | 2.544 | 2.659 | 3.158 | 3.957 | 4.111 | 4.467 | 4.762 | 4.692 | 4.994 | 5.792 | 798 | 16,0% | 1.681 | 40,9% |
Morti | 16.437 | 16.357 | 16.222 | 16.412 | 17.116 | 16.870 | 16.826 | 18.206 | 17.322 | 18.449 | 17.175 | 17.442 | 267 | 1,6% | 616 | 3,7% |
Cittadini italiani | 1.438.545 | 1.419.085 | 1.394.951 | 1.406.693 | 1.405.355 | 1.406.986 | 1.405.666 | 1.403.411 | 1.401.856 | 1.395.708 | 1.388.335 | 1.382.075 | – 6.260 | -0,5% | – 24.911 | -1,8% |
Cittadini stranieri | 131.033 | 140.457 | 146.368 | 133.995 | 139.800 | 146.152 | 145.130 | 140.341 | 136.199 | 136.045 | 136.936 | 136.325 | – 611 | -0,4% | – 9.827 | -6,7% |
Nati da italiani | 12.086 | 11.963 | 11.517 | 11.235 | 10.752 | 10.441 | 10.294 | 9.987 | 9.730 | 9.023 | 8.565 | 8.120 | – 445 | -5,2% | – 2.321 | -22,2% |
Nati da stranieri | 2.551 | 2.657 | 2.568 | 2.621 | 2.444 | 2.192 | 2.069 | 1.917 | 1.752 | 1.646 | 1.606 | 1.550 | – 56 | -3,5% | – 642 | -29,3% |
% nati da stranieri | 17,4% | 18,2% | 18,2% | 18,9% | 18,5% | 17,4% | 16,7% | 16,1% | 15,3% | 15,4% | 15,8% | 16,0% | ||||
% cittadini stranieri | 8,3% | 9,0% | 9,5% | 8,7% | 9,0% | 9,4% | 9,4% | 9,1% | 8,9% | 8,9% | 9,0% | 9,0% |
* Sono compresi anche i 7 comuni della Valmarecchia passati all’Emilia Romagna nel 2010.