MONTEFANO – La quinta edizione del Premio Ghergo ha incantato Montefano vincendo la sfida del Covid. Dopo la lectio di Denis Curti sul Collezionismo fotografico venerdì sera (occasione anche per presentare il suo nuovo libro “Capire la fotografia contemporanea”), sabato il teatro La Rondinella ha accolto i premiati di quest’anno: Toni Thorimbert Premio alla carriera e Monia Marchionni Premio giovane talento. Una vera e propria celebrazione della grande fotografia sabato pomeriggio a Montefano. A fare gli onori di casa l’associazione Effetto Ghergo, con la presidente Claudia Scipioni, insieme al direttore artistico del festival Denis Curti.
“Per la prima volta il festival coinvolge tutta la città di Montefano – ha spiegato Curti -. Abbiamo realizzato un festival diffuso, che va dalle gigantografie esposte nella cisterna, alla mostra lungo le mura fino all’esposizione negli spazi dell’associazione. E non dimentichiamo anche il lavoro fatto con le scuole, Ghergo Kids, esposto nel portico. Lo organizzano tutte persone del territorio che lavorano con la fotografia e intorno alla fotografia. Il festival è un’occasione culturale e professionale”.
Un progetto arrivato alla quinta edizione che anche per l’amministrazione è un fiore all’occhiello: “Ci crediamo anche perché qui il connubio con la fotografia è naturale – spiega la sindaca Angela Barbieri -. Abbiamo l’associazione Ghergo, un personaggio illustre che ha avuto i natali a Montefano. Possiamo far sì che la fotografia diventi la nostra peculiarità. E nonostante il covid abbiamo dimostrato che ce la possiamo fare. Noi ci crediamo, ci crede la Regione e ci credono gli artisti. Sono orgogliosa che tutto questo accada a Montefano e di vedere questo teatro di nuovo pieno”.
Presente anche Andrea Spaterna, prorettore dell’Università di Camerino, che ha ricordato l’avvio del progetto Logusti, che coinvolgerà anche Montefano con l’associazione Effetto Ghergo: “Le imprese culturali e creative sono un elemento di spinta e supporto alle micro e piccole imprese del territorio. Sono contento di essere qui e auguro a questa iniziativa tanti anni”.
Simona Teoldi, dirigente del settore Cultura della Regione Marche, ha aggiunto: “Vogliamo far diventare queste esperienze dei motori permanenti. Stanno arrivando tanti soldi e una parte di queste risorse è per la cultura”.
Altra ospite d’onore Cristina Ghergo: “Ogni anno c’è uno scatto in più in questa manifestazione. Ne parlano anche fuori dalle Marche. E anche all’interno della città è un appuntamento atteso”.
L’architetto Vittorio Salmoni ha ricordato inoltre che “alla base del Premio c’è lo scambio con il territorio. Ghergo è nato nelle Marche è diventato famoso e ha cambiato il volto della fotografia e con il suo lavoro non si è valorizzata solo una figura ma anche il territorio da cui proviene. Si tenta di portare il modello di Montefano anche fuori. Abbiamo bisogno per rilanciare i territori”.
Dopo la premiazione del lavoro fotografico di Monia Marchionni (una serie di scene visionarie della “sua” Porto San Giorgio), è stato il turno del grande protagonista di quest’anno: Toni Thorimbert: “Sono onorato di far parte di questa dinastia”, ha detto. La dinastia è quella dei premiati degli anni scorsi, che simbolicamente ogni anno passano il testimone. Quest’anno a premiare Thorimbert infatti è stato il vincitore del Premio nel 2016, Maurizio Galimberti.
Thorimbert ha appassionato il pubblico del teatro con una lectio magistralis che ha ripercorso le tappe della sua carriera fotografica, affiancandole ad altri grandi nomi della fotografia tramite analogie visive e aneddoti. Dagli esordi nelle periferie di Milano fino agli scatti iconici (tra i quali quelli a Silvester Stallone e a Gianni Versace) che lo hanno assunto a pieno titolo tra i grandi della fotografia. Pur senza “dimenticare la sua natura di reporter”, come ha ricordato anche Curti.
Per la prima volta inoltre il Premio Ghergo ha ospitato sul palco di Montefano anche il Premio Fiaf Marche 2020. Una convergenza dovuta anche al Covid che ha allungato i tempi di entrambi gli eventi ma che è stata l’occasione per un connubio tra le due realtà, entrambe di primaria importanza nella promozione della cultura fotografica in regione. Ad essere premiato come autore dell’anno l’osimano Fabio Mignanelli con il suo racconto fotografico “Pulcinella, la vita è troppo strana”, realizzato nel 2018 a Napoli. L’immagine dell’anno è “Sprint finale” di Sauro Fiorani, mentre il miglior audiovisivo spetta a “La Luna” di Roberto Cirilli.
La mostra dei vincitori Thorimbert e Marchionni, insieme alla permanente di Arturo Ghergo, sarà visitabile negli spazi dell’associazione Effetto Ghergo tutti i weekend fino al 6 dicembre, con orario 10-12, 18-20. Per il rispetto delle norme anti Covid gli ingressi sono contingentati e serve prenotare all’email effettoghergo@gmail.com