In una mirabile favola di Fedro viene descritto, in maniera più che esaustiva, cosa significa, in un dialogo, il far finta di non capire le ragioni dell’altro.
A me sembra che in questa vicenda dei residui di bilancio vi sia un interlocutore che si ostina a dare corpo a fantasmi mai evocati ed eluda invece l’evidenza.
I fantasmi mai evocati sono certamente quelli relativi al falso in bilancio. Nessun consigliere, credo o quanto meno auspico, può veramente solo ipotizzare che i dirigenti pubblici possano presentare agli amministratori bilanci non corrispondenti al vero. Quindi come tutti i fantasmi l’accusa semplicemente non esiste.
L’evidenza, invece, riguarda le Autorizzazioni alla spesa per i Servizi ai Cittadini, decise nel Bilancio di Previsione, votate in Consiglio comunale, confermate nelle previsioni definitive ma poi rimosse in fase di Rendiconto.
Sono impegni prima finanziati e poi non erogati, ed ogni anno succede la stessa cosa, quindi la responsabilità del Sindaco e degli Assessori è diretta e sostanziale: i Cittadini queste cose le devono sapere.
In pratica ne risulta un bilancio inquinato. Altri tipi di inquinamento vanno ricercati, forse, nel laghetto Volpini. Fine della storia.
” ‘Ntenneme rigola”
“…capisceme timo’…”
Sauro Pigini
Porto Recanati, 6 settembre 2020