Immagine di copertina: “Excursion into Philosophy”, Edward Hopper, 1959
Amore mio sono stanco
di Simone Sagripanti
Amore mio sono stanco
non sono cambiato granchè
vado via di testa e scrivo poesie
fra le budella del tempo
e le mie e le tue
che differenza fa?
Chiacchiere in un filo d’ombra
quando è esploso tutto
gli avi si sono arrangiati
e quando tutto era facile
l’odio è diventato
più banale di un fiore
l’incubo lucido eterno
a giorni tentenna
si rapprende all’alba
sembra morire a primavera
poi osceno torna e ci trova
al lavoro o in un letto
nudi e senza più fantasie
una bella fotografia
ci dirà siamo stati felici
solo per questo ancora respiro
e ti accolgo come sole a mezzanotte.