E’ tornata a riunirsi l’Assemblea dei Comuni soci della Società Cosmari srl. Dopo l’approvazione all’unanimità del Bilancio di Previsione 2020, i soci del Cosmari hanno analizzato e votato il Bilancio d’esercizio 2019.
Presenti Sindaci e loro delegati per una partecipazione pari al 59,18% delle quote.
Dopo la relazione illustrativa della gestione economico – finanziaria dell’azienda, da parte del Presidente Marco Graziano Ciurlanti, è stata la volta degli interventi dei Sindaci che hanno evidenziato il lavoro proficuo del CdA, del Collegio Sindacale, della Direzione e di tutti i dipendenti.
I Sindaci di Tolentino Pezzanesi, di Macerata Carancini ed il Vice Sindaco di Pollenza Primucci , nei loro interventi, hanno rimarcato l’intenzione di sostenere l’azienda, portata ad esempio come modello da imitare a livello nazionale, contro le strumentali polemiche volte a minare il sistema di gestione pubblica dei rifiuti.
Nonostante la perdita pari ad €223.609,84, i cui motivi sono stati ampiamente dettagliati dalla relazione del Presidente Ciurlanti, il Bilancio Consuntivo è stato approvato all’unanimità dei presenti. Una perdita annunciata, considerata anche la scelta operata dai sindaci nel corso degli anni di mantenere le tariffe al minimo per non gravare troppo sui cittadini. La normativa è cambiata a partire dal 2018, a stabilire l’applicazione delle tariffe oggi è l’ARERA che quantifica queste ultime sulla base dei costi effettivamente sostenuti in funzione di parametri di efficienza. Se questa autorità nazionale avesse dovuto diminuire e non aumentare le tariffe, l’azienda avrebbe dimostrato inefficienza ma al contrario l’aumento, addirittura ridotto rispetto a quello effettivamente spettante al Cosmari, ha dimostrato la bontà di una gestione oculata, competente e sempre attenta alle esigenze del territorio.
Per maggior chiarezza, sulla base di questo metodo matematico di calcolo che quantifica le tariffe sulla base dei costi effettivamente sostenuti dalle società eventualmente rettificati in funzione di parametri d’efficienza, il Cosmari aveva ottenuto un aumento complessivo del 30 % della tariffa, ridotto a circa il 6% per il primo anno, perché il Cosmari, in accordo con l’ATA 3 di Macerata e i Comuni suoi soci, ha rinunciato ad una serie di costi (tra cui la remunerazione del capitale investito, i conguagli 2018, ed altre componenti) per non gravare troppo sui bilanci dei comuni-soci. Al contrario, se l’azienda fosse stata inefficiente, l’Arera avrebbe dovuto diminuire e non aumentare le tariffe, sulla base del metodo matematico e meritocratico sopra richiamato.
Non meno importante il valore sociale di una azienda che impiega poco meno di 600 persone a cui si aggiunge un importante indotto.
Rimandiamo al mittente – è stato detto – gli attacchi esterni che hanno come obiettivo Cosmari, un attacco che vuole minare la coesione dei sindaci che proprio grazie a Cosmari stanno dimostrando la qualità dei servizi pubblici. Bisogna dimostrare coesione, unità, per respingere illazioni e disinformazione ai limiti della diffamazione. Non bisogna mai dimenticare che Cosmari, a fronte di servizi all’avanguardia e tariffe ancora ai minimi rispetto alla media nazionale, vanta una percentuale di raccolta differenziata tra le più alte d’Italia.
Nello scorso anno i costi della produzione sono stati pari a 51.507.099 euro (oltre 3 milioni rispetto al 2018).
L’esercizio 2019 del Cosmari srl chiude con un risultato negativo di 223.609,84 euro. Ciò è palesemente riconducibile a due fattori, uno di natura ordinaria l’altro straordinaria.
Il primo, come ampiamente illustrato, riguarda l’insufficienza della tariffa versata dai Comuni soci per i servizi a copertura di costi e investimenti; il secondo, invece, è dovuto al rallentamento e fermo tecnico delle attività di cernita delle macerie.
Come più volte evidenziato nelle relazioni dei precedenti bilanci d’esercizio, la tariffa applicata a copertura dei costi dei servizi non ha registrato aumenti negli ultimi cinque anni, nonostante la crescita esponenziale dell’Azienda concomitante con la trasformazione di Cosmari da Consorzio obbligatorio in società di capitali.
Le esigenze di una realtà strutturata su tutto il territorio provinciale non permettevano il rinvio di investimenti necessari alle attività, con un’adeguata impiantistica e in particolare la realizzazione della discarica comprensoriale d’appoggio a Cingoli. Questo ha determinato un forte squilibrio, in particolare per la concentrazione d’investimenti che si sono resi necessari, e pertanto concentrati, nell’ultimo periodo di realizzazione della discarica.
Sul fronte del valore della produzione va rilevato che l’incremento, rispetto al 2018, per circa 2,4 milioni di euro riflette in parte l’ulteriore avvio dei servizi di igiene urbana conferita da alcuni comuni soci e in parte alla lavorazione delle macerie.
L’Assemblea ha poi provveduto all’approvazione del bando per la sostituzione del Direttore Generale figura chiave per la gestione aziendale e che rappresenta lo snodo centrale tra la responsabilità politico-strategica d’indirizzo del Consiglio d’Amministrazione e quella relativa all’attuazione degli obiettivi sotto il profilo gestionale-organizzativo. Il bando è stato illustrato dalla Vice presidente del Cosmari, Rosalia Calcagnini, che ha sottolineato la valenza del profilo, riconosciuto quale organo statutario. Tale figura dovrà garantire il conseguimento degli obiettivi aziendali definiti dal Consiglio di Amministrazione, in osservanza delle delibere assembleari nel rispetto del criterio di massima trasparenza, efficacia ed efficienza e con la finalità generale di garantire la migliore esecuzione dei servizi affidati.
I requisiti richiesti, i criteri di valutazione, la composizione della commissione giudicatrice, la retribuzione e tutte le altre clausole, tra cui la durata del contratto prevista in cinque anni, sono state dettagliatamente illustrati dalla Calcagnini.
Valutata l’opportunità di modificare lo statuto dell’azienda per allargare la partecipazione a lauree diverse da quelle di natura tecnica, causa il limite statutario che comprende nei compiti del Direttore Generale anche quello di direttore tecnico degli impianti, i sindaci hanno deciso di verificare la possibilità d’intervenire con una modifica non sostanziale dello stesso statuto che possa essere apportata in tempi ridotti, in caso contrario, si proseguirà come da bando proposto all’Assemblea.