Per la Lista Civica Loreto Libera bisognerebbe che si votasse in Regione e al Comune una volta all’anno per avere strumentazioni e personale. Senza essere dei maghi prevediamo passerelle e promesse, ma, considerata l’imminente tornata elettorale forse quello che il nostro rappresentante Gianluca Castagnani chiede da sempre sarà, almeno in parte, applicato? Spesso azioni e strumenti che l’ospedale aspetta di diritto da anni ma che ancora non ha visto, e che questa estate vedremo magicamente apparire nelle stanze dell’ospedale di Loreto?
La civica capeggiata da Cristina Castellani segue sin dalle passate amministrative la situazione del “Santa Casa” di Loreto tanto da presentare diverse mozioni che sono poi state votate all’unanimità in consiglio comunale ed inviate alla Regione Marche affinché’ fossero recepite.
Dopo il suo depotenziamento avvenuto sotto le giunte regionali di sinistra l’ospedale di Loreto ha resistito grazie spesso alla capacità e volontà dei suoi operatori medici e del personale tutto. “Ricordo – afferma Castagnani – che nonostante fosse stato declassato a Pat gli accessi hanno sempre superato il numero di dieci mila e si sono tenuti altissimi anche in periodo di coronavirus, a dimostrazione dell’importanza strategica del nostro ospedale”.
Si chiede da anni l’applicazione completa di alcune delibere e la riapertura della sala chirurgica per piccoli interventi che sgraverebbero i “grandi ospedali” con il ritorno anche delle adeguate strumentazioni. Castagnani ricorda le battaglie per il mammotone , gli ecocardiografi ed il mantenimento dei posti letto in medicina.
Per la radiologia è ora di sostituire le due macchine rx con macchinari di nuova generazione e riavviare le prestazioni diagnostiche mettendole a regime lo stesso valga per il “laboratorio analisi” che rappresenta un importante presidio.
Va mantenuta una capillarità di servizi in questi “piccoli ospedali” al di là della realizzazione di cattedrali del deserto. Il sindaco in questi mesi è stato troppo silente mentre invece dovrebbe contrastare la realizzazione di eventuali unità complesse contenitori vuoti, senza specialisti e reparti per acuti – prosegue Loreto Libera – l’esempio del coronavirus non ha insegnato nulla? I cosiddetti piccoli ospedali devono essere organizzati per tutelare quelle acuzie che decongestionerebbero i presidi più importanti, ma forse questo ad una certa politica dà fastidio sentirselo dire.
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E che vi aspettate? Che il sindaco e il suo padrino in Regione facciano un doveroso “mea culpa”? Loro hanno sempre assecondato le scelte di Ceriscioli e compagnia (dopo le altrettanto sciagurate delle giunte precedenti), facendo di Loreto un ospedale buono per inventarsi incarichi da distribuire a qualche amico e nulla più. Adesso, con la pandemia del Covid-19, tutti tornano a parlare di “sanità del territorio” e questo servirà per spargere altre illusioni in giro, a uso di gonzi nostalgici. Nessuno però proporrà una radicale revisione della politica sanitaria della Regione e di conseguenza un ammodernamento della rete di strutture, che restano i soli riferimenti per il cittadino. Troppi interessi in gioco. E non solo per chi si presenta come “di sinistra”.