Dopo il prolungato lockdown si sta avviando faticosamente la cosiddetta “fase 2” che dovrebbe prevedere la ripartenza di tutti i settori ma restano ancora incerte le prospettive per il futuro. Accanto al dramma sanitario infatti, quella che si prefigura è putroppo una crisi anche sul versante economico in particolar modo per alcuni dei settori strategici per il tessuto socio economico di Porto Recanati come il turismo ed il commercio.
Fratelli d’Italia ha avviato a tutti i livelli istituzionali campagne di ascolto e confronto con le categorie e ha eleborato proposte concrete per la ripartenza del Paese: sostegno economico e sgravi sono le parole chiave per evitare la chiusura di molte attività. Innanzitutto serve una revisione del bilancio comunale per recuperare risorse da destinare alla crisi, pensiamo ad esempio ai molti eventi che non si potranno tenere in questa stagione ma anche ad uno stravolgimento delle priorità individuate in sede di stesura del documento economico che dovranno necessariamente essere rimodulate per dare risposte ai nuovi bisogni dettati dall’emergenza. Serve un abbattimento di una serie di tasse che pesano su chi ha già visto azzarare la propria fonte di reddito, dall’occupazione del suolo pubblico, tenuto conto che le misure di distanziamento limiteranno molto anche il numero di tavoli per bar e ristoranti riducendo inevitabilmente gli incassi nella ripartenza, e della tassa sui rifiuti non prodotti né smaltiti in questo periodo di chiusure forzate. Auspichiamo un intervento coordinato con il Cosmari e gli altri Comuni per ragionare in un ottica di sistema che consenta di concordare misure per abbattere almeno in parte quei costi fissi e consentire una riduzione di una tassa che altrimenti peserebbe molto sulle riaperture a fronte di una produzione di rifiuti azzerata nei mesi di lockdown. Attraverso crediti d’imposta ai proprietari di immobili in affitto ad attività commerciali si potrebbe intervenire per una sospensione o riduzione degli affitti. Serve molta attenzione anche alle fasce più deboli della popolazione, alle famiglie, ai disabili e ai minori, con le attività che riapriranno ad esempio, la necessità sarà garantire e coordinare servizi per l’assistenza ai bambini come colonie estive o centri per l’infanzia per assicurare un servizio indispensabile ai genitori che riprendono il lavoro. Riguardo l’ipotesi di gestione o chiusura delle spiagge libere ricordimo che proprio in un periodo di crisi economica come quella che si prospetta, va garantito l’accesso al mare anche a chi non può permettersi i servizi professionali e i confort che garantiscono i nostri operatori balneari.
Nei giorni scorsi il Consigliere Regionale Elena Leonardi è stata ospite di commercianti e operatori balneari riuniti in videoconferenza per discutere le problematiche delle categorie in vista della riapertura e della stagione estiva. “Un incontro molto positivo – commenta Leonardi – un canale di scambio aperto in cui ho portato un approfondimento sulle misure allo studio della Regione. Fino ad ora infatti gli unici atti approvati riguardano garanzie per l’accesso al credito, con l’approvazione della mia mozione per interventi sul turismo è stato finalmente introdotto il principio di erogare finanziamenti a fondo perduto per fronteggiare l’emergenza covid. Il confronto con le categorie è proseguito su molti temi sia di carattere generale, come la cassa integrazione, che specifici per la città: lavorare in sinergia è essenziale per raggiungere l’obbiettivo comune di far ripartire la nostra Porto Recanati senza lasciare indietro nessuno.”
Fratelli d’Italia
4 commenti
Contributi a fondo perduto e taglio delle tasse. Insomma: assistenzialismo. Del resto siamo già in clima di elezioni regionali e a qualcuno bisogna pur raccomandarsi per tentare di tornare cinque anni in Regione. Piuttosto: dove li prendiamo i soldi per pagare la raccolta rifiuti, il servizio acquedotto, l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, il funzionamento di asili nido e scuole materne, il trasporto degli studenti?
Ma i proprietari di seconde case, privati della possibilità di usufruirne, sono comunque tenuti a pagare raccolta rifiuti, servizio acquedotto, illuminazione pubblica, manutenzione delle strade etc? E’ da sempre che i cittadini di Porto Recanati sono molto alleggeriti in questi settori, ma un conto è non usare una casa per lunghi periodi come scelta personale , un conto è non poterne usufruire per divieti imposti dalle autorità.
Lo sceriffo Mozzicafreddo ha deciso così e il villaggio deve ubbidire.
E’ ora che le concessioni del demanio per gli stabilimenti balneari siano messe all’asta e aggiudicate in modo trasparente, altro che sgravi. Sono da sempre in sgravio permanente a spese di tutti gli altri cittadini, non solo di Porto Recanati ma d’Italia.