Coerentemente alle disposizioni normative adottate d’urgenza dall’Autorità di Governo, per contenere la diffusione del Coronavirus ed al fine di dare concreta attuazione alle direttive impartite dal Comando Generale del Corpo, prosegue incessante l’attività della Guardia di Finanza volta al rispetto delle prescrizioni imposte per fronteggiare l’emergenza epidemiologica in corso, attraverso il quotidiano controllo del territorio.
Nell’ambito di tali servizi, ed in particolare durante un pattugliamento della città, i Finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche hanno notato degli strani movimenti di persone e mezzi nei pressi di un condominio, procedendo così ad approfondire immediatamente i controlli presso l’edificio.
Le Fiamme Gialle, notando l’uscita sospetta di una persona da un’abitazione del condominio, ritenendo, sulla base di altre circostanze di fatto e di luogo, che la stessa potesse occultarvi sostanza stupefacente, procedevano ad effettuare una perquisizione d’iniziativa.
Le ricerche, esperite con il supporto dell’unità cinofila in forza alla Compagnia, permettevano di rinvenire e di sottoporre a sequestro, occultati all’interno di un mobiletto, 4 sacchetti di cellophane contenenti marijuana per un totale di 1.660 grammi.
Il pusher è stato tratto in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio e, su disposizione del P.M. di turno, condotto ai domiciliari; la convivente è stata invece denunciata a piede libero per concorso nel reato di spaccio.
In altra distinta operazione, effettuata nella notte a Potenza Picena, le Fiamme Gialle civitanovesi hanno altresì sequestrato ulteriori 16 grammi di marijuana, denunciando a piede libero il responsabile.
Le operazioni di servizio si inseriscono nel più ampio dispositivo di controllo del territorio attuato per garantire la precisa osservanza delle prescrizioni disposte nell’emergenza in atto, attualmente impegno primario della Guardia di Finanza, che mira alla salvaguardia della salute dei cittadini.
1 commento
Sarebbe molto meglio tenere aperti i cannabis shop come previsto dalle norme vigenti (piuttosto confuse tanto per cambiare) e chiusi con provvedimenti poi spesso annullati in sede giudiziale.