Una settimana fa abbiamo iniziato la nostra inchiesta sulla situazione sui bisogni delle famiglie e la disponibilità dei genitori a organizzare attività per i propri figli. Infatti, il questionario (che è possibile vedere qui: https://bit.ly/3b3Rzw2) aveva l’obiettivo di pesare le esigenze delle famiglie e al tempo stesso raccogliere i punti di vista, le sensazioni e le proposte delle famiglie: per attivare un’attività per bambin@ nella fase 2 abbiamo bisogno della consapevolezza delle famiglie coinvolte.
Hanno partecipato 251 famiglie, un numero importante che raccoglie famiglie di Recanati (207) e famiglie di frequentatori provenienti da altri comuni (44).
Andiamo a vedere le risposte che ci interessano, una per una:
1. Creare un luogo di aggregazione per bambin@. L’88% (221) delle persone si dice favorevole, a fronte del 5,6% dei contrari e un 6,4% di indecisi.
2. Quanti bambin@ far incontrare all’aperto. Il 62,2% degli intervistati (156) sceglie l’opzione intermedia che propone dai 3 ai 6 bambin@ per gruppo. Una quota importante sarebbe disposta anche a farne incontrare di più (il 23,1% tra 7 e 15, il 4,8% più di 15). Il 10% circa ritiene invece che i bambin@ possano incontrarsi in 2 (5,6%) o non debba incontrarsi proprio (4,4%).
3. Dove farli incontrare. Circa i 2/3 (61%) delle persone coinvolte ritiene che sia bene farli incontrare unicamente all’aperto, evitando i luoghi chiusi; invece, il 35,9 % è disposto a far utilizzare anche gli spazi chiusi. Il rimanente 4,8% (coerente con le percentuali delle precedenti domande) preferirebbe evitare
ogni tipo di incontro.
4. Esempio concreto: la proposta di gruppi da 5 con educatore fisso. Riscontra il gradimento dell’89,3% (favorevoli molto o abbastanza) a fronte del restante 10,7% che si dimostra scettico o contrario.
5. Aumentare gli spazi di quartiere per fare attività. La quasi totalità degli intervistati (98,4%) si dichiara abbastanza/molto favorevole all’ipotesi di aumentare le aree di gioco (cortili, parchi, strade pedonalizzate) per bambin@ al fine di ridurre l’assembramento.
6. Quando ho bisogno di aiuto per lasciare i figli? Il momento mattutino rimane quello in cui la maggioranza delle persone (54%) ha bisogno di un supporto con i figli, cui segue il pomeriggio dopo le 16 (34,3%) e il primo pomeriggio (20,7%)
7. Servizio mensa. La metà degli intervistati (49,8%) sottolinea l’utilità di un servizio mensa da svolgersi all’aperto, e il 64,6% si dichiara molto favorevole – abbastanza favorevole a lasciare i figli in un luogo comune per fare pranzo.
Considerazioni finali.
Nel complesso possiamo dire che la maggioranza delle famiglie si dimostra disponibile ad affrontare la fase di “riapertura per i bambini e le bambine” in un contesto di sicurezza igienico-sanitaria: la consapevolezza di dover rispettare norme di distanziamento fisico si unisce alla necessità di favorire l’incontro tra bambini, il ritorno all’aria aperta e all’attività motoria, evidenziati continuamente nei commenti liberi. Alcuni richiedono, per il mese di Maggio e inizio Giugno, un tempo dedicato
anche ai compiti e alla didattica, mentre per altri sembra plausibile l’ipotesi di fruizione degli spazi aperti con prenotazione.
Sicuramente, qualunque attività sarà predisposta per i bambini e le bambine dovrà vedere il coinvolgimento diretto delle famiglie, la responsabilizzazione diffusa: sarà importante rendere tutti consapevoli anche dei rischi e dell’aiuto a vicenda che tutti potremo darci. Inoltre, sarà importante trovare modalità per rendere qualunque servizio economicamente accessibile (come segnalato da molti), operazione non semplice nel momento in cui si abbassa molto il rapporto numerico animatore/
bambini.
Abbiamo una sfida davanti, che è quella di tenere insieme i bisogni sociali e psicologici dei bambini con il rispetto delle norme di distanziamento fisico. Sappiamo, però, che non siamo soli e che larga parte della comunità recanatese è disposta a mettersi in gioco, a capire e trovare soluzioni adeguate.
Ne va della salute, della felicità dei bambini e delle bambine. E di tutt@ noi.
5 commenti
In questa emergenza i bambini di famiglie residenti in campagna hanno sofferto un po’ meno. Senza contare che di solito le case di campagna sono più grandi degli appartamenti in condominio e quindi anche fare smart working è più agevole per la possibilità di avere una stanza dedicata.
Magari specificare ??? No perchè cosi vi siete praticamente fatti proprietari di un sondaggio fatto da altri che non vengono neanche citati! Ma d’altronde, che vogliamo pretendere da questa testata! A proposito, dov’è il numero di registrazione al tribunale che non lo vedo?
Non abbiamo nessuna voglia nè pretesa di appropriarci di una cosa fatta da altri. Ci siamo limitati a fare un copia/incolla del comunicato che ci è pervenuto dal Centro Culturale Fonti San Lorenzo di cui avevamo anche pubblicato la nota che informava dell’avvio dell’indagine (https://www.radioerre.it/2020/04/29/riapriamo-a-bambini-e-ragazzi-aiutateci-a-decidere-come-fare/). Se non ti piace questa testata perchè la leggi e commenti in ononimo? Comunque Radio Erre è registrata presso il Tribunale di Macerata al n° 3166 sin dalla sua nascita, nel lontano 1979, e ha un regolare direttore responsabile della testata che da sempre fa questa attività a puro titolo di volontariato
Grazie per il chiarimento.
Io non so se è il coronavirus a renderci così rabbiosi e poco inclini a capire i veri problemi, dato che si deve sempre avere un nemico da combattere. In questo caso mi aspettavo un pensiero costruttivo sul fatto importante dei bambini; uscite o meno, distanziamento, didattica ecc…Ed invece si perde tempo su quisquilie di nessuna importanza.