Il pittore fiammingo Ernst Van Schayck (Utrecht nel 1575 – Castelfidardo 1631 ca.), fedele interprete della cultura e del gusto del suo tempo, ha lasciato significative testimonianze della sua prolifica produzione artistica in tutte le Marche. A Recanati una sua opera, “San Carlo Borromeo genuflesso”, è conservata nella Chiesa di Beato Placido e un’altra, il bellissimo “Ritratto di Barbara Moroni”, è di proprietà della Famiglia Leopardi e non è visibile pubblicamente.
Ernst Van Schayck, discendente da una famiglia di pittori originari di Utrecht, è documentato in Italia dal 1598 quando realizzò per la chiesa di S. Giuliano ad Imola un “San Giovanni a Patmos”. A partire dal 1600 il pittore cominciò a lavorare nelle Marche, dove realizzò un numero ragguardevole di tele a soggetto sacro per le chiese di Camerano, Filottrano, Sassoferrato, Mondolfo, Appignano e Macerata, sino alla sua ultima opera per la Chiesa di S. Giuseppe a San Severino. L’artista prescelse Castelfidardo come sua patria di adozione poichè a partire dal 1609 si firmò nei dipinti come abitante della città. Nel saggio sul pittore redatto da Luciano Arcangeli e da Benedetta Montevecchi (1992) si evidenziano le sue doti di eclettico epigono di stilemi tardo manieristici, riconducibili da un lato alla tradizione emiliana del Calvaert e del Passerotti, che si esprime nella predilezione per raggruppamenti di grandi figure di santi caratterizzati sentimentalmente in una dimensione affettuosa e familiare, non estranea alla poetica baroccesca, dall’altro alla lucida analisi fiamminga degli oggetti e di certi volti dalla marcata valenza ritrattistica. L’ultimo periodo nelle Marche riguarda l’iconografia di San Carlo Borromeo, il santo più richiesto dalla committenza…. Clicca qui per foto e approfondimenti
N.C.