L’emergenza Covid -19 ha colto tutti noi, sanitari e cittadini, impreparati. Sapevamo dell’allarme dato dal nuovo Coronavirus ma nessuno, neppure tra gli organi di governo superiori, aveva previsto che sarebbe arrivato nelle nostre vite e nelle nostre case con tale velocità ed intensità.
Non ho potuto, letteralmente, fare alcuna dichiarazione prima perché costantemente impegnata nella titanica impresa di seguire i malati di sempre, che pure ci sono, e i “nuovi” pazienti.
Individuare i casi sospetti, monitorarli, alcune volte visitarli e attivare le procedure del caso, con una casella email ogni giorno piena di un protocollo differente o di nuove indicazioni, è stato ed è un lavoro molto impegnativo.
Il giorno 26 marzo mi sono recata in Ospedale di Comunità, per svolgere il mio turno in corsia, dove erano stati spostati tutti i quattro anziani positivi e gli altri ancora in attesa di risposta del tampone. Subito mi sono adoperata affinché fossero prese, viste l’urgenza delle situazioni createsi, le precauzioni volte alla sicurezza degli infermieri, delle O.S.S. e alla individuazione di percorsi puliti. Il responsabile del servizio territoriale ha indetto una riunione per informare il personale sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e per individuare i percorsi considerati puliti.
Si è inoltre deciso di mantenere i covid positivi e di dimettere appena possibile i pazienti negativi o a domicilio o in altre strutture disponibili come ad esempio Villa dei Pini. La nostra preoccupazione, a livello personale in qualità di medici, è di proteggere nel miglior modo possibile il servizio di dialisi che si è organizzato per seguire, tramite percorsi puliti, i malati da tutta la Regione.
Allo stato attuale il personale già presente all’Ospedale di Comunità è sufficiente a seguire i malati in esso ricoverati, non dovendo più scendere al Punto di Primo Intervento, dove le richieste si sono praticamente azzerate. Noi, medici di medicina generale, ci siamo resi disponibili ad assicurare la nostra presenza nella RSA per un attento monitoraggio sia dei pazienti covid che non-covid nell’intento primario di garantire la salute dei ricoverati e tranquillizzare i loro familiari.
Dott.ssa Antonella Mariani Consigliere con delega alla Sanità del Comune di Recanati
Dr. Maurizio Vitali Coordinatore Medici di Medicina Generale all’Ospedale di Comunità
Il Sindaco Antonio Bravi, che sta seguendo con grande attenzione e preoccupazione l’evolversi della situazione nelle due strutture sanitarie della Città, RSA e Ospedale di Comunità, esprime il pieno sostegno alla soluzione adotta che migliorerà la situazione sanitaria all’interno della RSA e il più sincero ringraziamento ai medici di medicina generale per la loro disponibilità, preziosissima in questo momento di difficoltà.
2 commenti
Dovendo di tanto in tanto recarmi all’ospedale di Comunità per un prelievo venoso in quanto assumo una terapia salvavita ed essendo immunodepressa a causa di una malattia rara, posso essere certa che il percorso è sicuro? Essendo i positivi al covid 19 ricoverati solamente ad un piano superiore a quello ove io mi reco abitualmente? Non vorrei contagiarmi penso che la mia domanda sia lecita.
Un abbraccio virtuale si nostri medici, quelli che spesso scambiamo o per confessori opere l’impiegato che scrive ricette. Nessuno di oro si tira indietro, neppure chi dovrebbe preoccuparsi delle conseguenze del lavoro di questi giorni su di sé, sul suo futuro stato di salute.