Circolavano voci da qualche giorno, ma come istituzione pubblica siamo tenuti a dare comunicazioni solo se accertate e provenienti da fonti ufficiali. Purtroppo l’informazione arrivata ieri sera conferma una situazione che desta preoccupazione presso la Struttura R.S.A di Recanati.
Dopo che una delle ospiti, poi deceduta, in data 19/03 è risultata positiva al Covid 19 diagnosticato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Civitanova Marche, il Coordinamento sanitario della R.S.A. ha richiesto in data 20/03 u.s l’immediata esecuzione dei tamponi a tutti gli Ospiti e gli Operatori della Struttura, che è stata effettuata in data 21/03.
Gli esiti sono pervenuti nella serata di ieri, 23/03, indicando purtroppo che sono risultati positivi alla ricerca del Coronavirus 15 Ospiti, di cui attualmente 14 presenti a tutt’oggi in struttura e 1 ricoverato presso il presidio ospedaliero di Civitanova Marche dal 22/03. Tra gli Operatori sono risultati positivi 1 infermiere e 6 Operatori Socio Sanitari.
Il Coordinatore Sanitario della R.S.A., Dott. Lorenzo Mazzanti, in accordo con il Direttore del Distretto, Dott. Gianni Turchetti, si è prontamente attivato per provvedere a riorganizzare gli spazi e i percorsi interni alla struttura, così da riservare il 2° piano della struttura ai pazienti NO COVID e il 3° piano a un’Area COVID POSITIVO separata da un’Area NO COVID. Contemporaneamente si è data indicazione di far restare tutti gli Ospiti nelle loro stanze di degenza, al fine di evitare il possibile espandersi dei contagi.
Nella lettera in cui ci si informa della situazione, si rileva anche che si è ritenuto opportuno che gli Operatori risultati positivi alla ricerca del Coronavirus, anche se asintomatici, debbano astenersi dall’attività lavorativa. Si sta inoltre provvedendo a una sorveglianza attiva per tutti gli Operatori e tutti gli Ospiti.
La gestione dei pazienti COVID positivi è affidata ad Operatori, Infermieri e O.S.S., in relazione alle turnazioni/assenze, con i previsti Dispositivi di Protezione Individuale.
I Medici di Medicina Generale sono stati informati dei risultati dei tamponi dei loro pazienti Ospiti della struttura e delle modalità di sorveglianza sanitaria attivata.
Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione, contando sulla capacità di far fronte a un momento di ulteriore fatica e preoccupazione, per gli Ospiti, per gli Operatori e per tutte le famiglie coinvolte direttamente.
Esprimiamo la nostra vicinanza al personale posto in isolamento e a quello che assicura continuità a un servizio di cura così importante e delicato, perché dedicato a persone estremamente fragili come gli anziani, ancora più esposte in questo momento alla possibilità di ammalarsi gravemente.
Immaginiamo che l’allontanamento dal lavoro di 7 colleghi significhi un aggravio di turni e di ore di lavoro per quanti sono in servizio, auspicando che si possano prendere adeguati provvedimenti per evitare su questi ultimi un sovraccarico non solo fisico, ma anche emotivo e per assicurare ai ricoverati uno standard adeguato di assistenza tenuto conto delle loro accresciute necessità che si protrarranno per un lungo periodo di tempo.
Agli anziani e alle anziane va il pensiero affettuoso mio e di tutta l’Amministrazione Comunale, in particolare a quelli in questo momento più esposti perché risultati positivi, contando su una generazione che, nell’attraversare momenti difficili, tra guerre, crisi economiche, condizioni di lavoro faticose, ha dimostrato molte capacità di resistenza.
3 commenti
Sicuro che tanto basti in termini ragionevoli per tutelare gli ospiti della Casa di Riposo sistemati nello stesso immobile?Il nemico che abbiamo di fronte,il virus,è ancora altamente sconosciuto e particolarmente insidioso.Nessuno condannerebbe eccesso di prudenza.
L’assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti, i portatori di handicap, i malati di mente continua o è sospesa? Ricordo con rabbia e dolore che anni fa una operatrice del comune si autosollevava dall’incarico perchè il terreno era appena appena gelato lasciando un messaggio sulla segreteria telefonica.
Una domanda sorge spontanea:
dopo che si è venuti a conoscenza di questa triste situazione all’RSA…
Mi auguro che almeno all’Ircer (che convive negli stessi stabili) si stia lavorando in maniera preventiva adottando i più alti livelli di sicurezza per ospiti e lavoratori.
All’Ircer a quanto mi risulta non sono stati ancora effettuati tamponi di verifica.
Vengono utilizzate protezioni di massimo livello da infermieri e oss per proteggere i pazienti?
Perche bisogna aspettare il primo caso (quando ormai sarebbe troppo tardi)?
Vero è che l’Ircer ha chiuso l’accesso ai parenti ma è anche vero che priorio gli operatori possono essere causa di un avvio di contagi.