Il secondo volume della serie “I Capolavori dell’Arte”, che sta pubblicando il Corriere della Sera, è dedicato al Caravaggio. L’introduzione è sempre di Philippe D’Averio.
Il primo volume su Van Gogh è molto più intenso e coinvolgente.
Su Caravaggio il livello si è molto abbassato e sembra che D’Averio non abbia una grande simpatia per questo straordinario artista.
La raccolta sui capolavori si conclude con un capitolo che raccoglie la storia della critica sugli artisti, dai contemporanei ad oggi.
Tra i grandissimi nomi di Stendhal, Venturi, Gombrich e Berenson, in questo secondo volume, c’è Mariano Luigi Patrizi con una pagina tratta da una sua pubblicazione: “il Caravaggio e la nova critica d’arte – un pittore criminale”. Per noi recanatesi questo è un motivo di orgoglio e la conferma della grandezza del Patrizi.
Nato povero, orfano di padre, con l’aiuto del Comune, il Patrizi riuscì a portare avanti i suoi studi laureandosi in medicina a Roma. Si reca a Torino dove conobbe Cesare Lombroso e divenne il suo allievo prediletto. Ottenuta la docenza in fisiologia, dopo aver insegnato negli atenei di Ferrara e Sassari, si sposta a Bologna, infine a Torino come successore di Lombroso. Scrisse e parlò di Leopardi. Indagò nell’anima torbida del Caravaggio e studiò con grande predilezione Leon Battista Alberti.
Come recanatesi abbiamo un dovere o, meglio, una debolezza: qualsiasi tema trattiamo siamo obbligati a parlare sempre e comunque di Leopardi.
Torniamo dunque a parlare del grande genio recanatese.
Ezra Pound ha scritto che tutti i geni sono nati dove necessariamente dovevano nascere e non sarebbero potuti nascere in nessun altro luogo.
Marco Moroni riprende questa intuizione e la concentra sul “Giovane favoloso”. Non perde occasione per ricordare che Leopardi è nato a Recanati e non poteva nascere in nessun altro luogo perché Recanati è ricca di una storia straordinaria: Luigi Mariano Patrizi è la conferma dell’aristocrazia culturale di Recanati
1 commento
Il Prof. Patrizi è stato molto tempo durante la guerra ospite nostro con sua madre. Ho 2/3 quadretti suoi. Erano due grandi signori.