Le prescrizioni dell’OMS e dei Governo per contenere la pandemia dei Corona virus sono precise e chiarissime:
1) Pulirsi frequentemente le mani con detergenti;
2) Quando si tossisce coprire la bocca con un fazzoletto e gettare via il fazzoletto e lavarsi le mani;
3) Evitare luoghi affollat;i
4) Mantenere una distanza minima interpersonale di almeno un metro.
Leggiamo, ora, la denuncia dell’Associazione Antigone sullo stato delle carceri in Italia:
“Sovraffollamento cronico – celle senza doccia – celle di punizione con detenuti senza materassi – reparti di infermeria con detenuti psichici nudi obbligati ad avere finestre aperte – detenuti costretti in celle con meno di 3 mq. di spazio – penitenziari con celle senza doccia o peggio con WC non separati dalla cella”.
Questo è l’inferno delle carceri in Italia.
Sono stati presi dal Governo provvedimenti molto seri per contrastare la pandemia.
C’è stata una particolare attenzione anche per i cani: è consentito portarli a spasso nei pressi di casa.
Nemmeno una parola sui 60.000 reclusi con un tasso di sovraffollamento del 120 per cento.
Solo nell’ultimo decreto si concede la possibilità per i detenuti con una pena fino a 18 mesi di ottenere la detenzione domiciliare.
Una risposta assolutamente inadeguata rispetto alla condizione dei detenuti ai quali è negato di porre in essere proprio quelle prescrizioni minime dettate dal Governo per difendersi dal rischio del coronavirus
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha già condannato lo Stato Italiano proprio per le condizioni disumane dei detenuti.
Il Ministro Bonafede è il primo responsabile dello stato disastroso delle carceri per aver bloccato la riforma penitenziaria, proposta dal precedente Ministro di Grazia e Giustizia Orlando, proprio per “eliminare il sovraffollamento, assegnando priorità alle misure alternative ai carcere, potenziando il trattamento dei detenuto e il suo inserimento sociale”.
Con quella riforma si sarebbero create condizioni più umane e dignitose per i detenuti e soprattutto si sarebbe alleggerito in modo risolutivo il problema del sovraffollamento delle carceri.
La demagogia dei giustizialisti da balcone, aggravata da una disarmante incompetenza, ha peggiorato la vita nelle carceri e la pandemia dei coronavirus farà esplodere in modo tragico la situazione.
Com’era prevedibile, si stanno verificando i primi casi di coronavirus tra i detenuti e c’è da temere un’incontrollabile diffusione del contagio all’interno delle carceri.
Di fronte al pericolo gravissimo del dilagare della pandemia, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non si limiterà più a contestare le condizioni disumane dei detenuti ma chiamerà io Stato italiano a rispondere dell’attentato alla salute e alla vita di chi è in carcere
La pandemia del coronavirus e l’inferno delle carceri: il silenzio irresponsabile del Ministro Bonafede
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6 commenti
Finalmente un intervento umano, logico, rigoroso. Lo stato costringe i detenuti a vivere in condizioni del tutto opposte a quanto invece prescrive ai cittadini. Ricordiamoci che molti detenuti sono in carcere in attesa di giudizio e molti di loro saranno riconosciuti innocenti. Ma anche per coloro che sono colpevoli, la pena di morte in Italia non è vigente.
Con tutto il rispetto Anna Maria…..anche i carcerati sono persone ma se si trovano lì non sono proprio dei santi….e mi sembra che in questo momento ci sono problemi molto più seri.
La Costituzione dice che è vietata la tortura e i trattamenti disumani e mi sembra che questa norma sia sistematicamente violata nel vergognoso silenzio acquiescente dei media di qualsiasi parte politica (a parte forse un quotidiano, il Riformista, che non a caso in versione cartacea non sono mai riuscita a trovare in zona e di qualche associazione). Tra due ragazzi denunciati perchè trovati a lavare l’auto e migliaia di cittadini costretti (da uno stato già sanzionato inutilmente a livello internazionale) in spazi inumani anche in condizioni normali, vorrei sapere chi è il criminale. E poi non ci ricordiamo che siamo innocenti fino a sentenza definitiva ( e spesso lo siamo anche se condannati, vedere i falsi assassini di Borsellino)? Questa degli stinchi di santo o meno è una storia degna del Medio Evo dei Giudizi di Dio. Intanto siamo tutti cittadini. Direi che questo delle carceri è uno dei problemi più seri e per di più era ben conosciuto anche prima. Il Garante dei diritti dei detenuti se c’è batta un colpo.
Quindi in carcere ci sono tutti innocenti…i giudici sbagliano sempre….
Mi dispiace Ana Maria non sono d’accordo con te….il problema delle carceri nel nostro paese adesso è proprio l’ultimo pensiero penso. Basta che accendi un attimo la TV e ti renderai conto quale il problema più importante che abbiamo nel nostro paese.
La prof.ssa Anna Maria Fedeli ha scritto sul tema delle carceri con una competenza tecnico-giuridica di altissimo livello, dimostrando inoltre una grande sensibilità e una profonda umanità.
Sull’argomento è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, che rispondendo al drammatico appello dei detenuti (“ ci meritiamo la pena, non questa tortura”) scrive una lettera al Gazzettino dicendo: “ho ben presente la difficile situazione delle nostre carceri, sovraffollate e non sempre adeguate a garantire appieno i livelli di dignità umana e mi adopero, per quanto è nelle mie possibilità, per sollecitare il massimo impegno al fine di migliorare la condizione di tutti detenuti e del personale della Polizia Penitenziaria che lavora con impegno e sacrificio”.
Nel messaggio inviato al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Santi Consolo, il Capo dello Stato ribadisce: “sul nodo critico del sovraffollamento carcerario, rimane l’esigenza di un profondo rinnovamento del modello di detenzione che trova fondamento anche nel nuovo senso delle pene che si va radicando nella cultura sociale e politica, emerso dai lavori degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale”
Il Papa, ripete quasi quotidianamente: “preghiamo per i carcerati”.
Il Presidente della Repubblica e il Papa, dimostrano che il problema delle carceri non è l’ultimo pensiero per il nostro Paese, adesso.
La prof.ssa Fedeli è, dunque, in buona e autorevolissima compagnia e si farà una ragione se il sig. Giovanni non è d’accordo con lei.
Con grande sorpresa, Vittorio Feltri, su Libero di oggi, nella lettera aperta al “Caro Salvini” riprende in modo ancora più netto e aggressivo il contenuto delle mie riflessioni sullo stato delle carceri italiane: “i detenuti non sono carne da macello, tra di essi (60 mila) almeno 10 mila sono innocenti e verranno assolti. Più o meno altrettanti in attesa di giudizio pertanto non colpevoli fino a sentenza definitiva…sono costretti a campare in una situazione che comprende la tortura: cinque o sei uomini ammassati in una cella in cui rischiano di infettarsi gli uni con gli altri…bisogna sfoltire le carceri caro Matteo!”